Category Archives: Religione

l’8 per mille allo stato e l’edilizia scolastica (a chi va veramente?)

Si avvicina il tempo della dichiarazione dei redditi. Ormai tutti sanno che è possibile indicare nella propria dichiarazione dei redditi cosa fare con l’8 per 1000.

  • 1. Non fare nulla (e verrà ripartito sulla base delle indicazioni espresse dagli altri)
  • 2. Destinarlo ad una specifica religione tra quelle “riconosciute”
  • 3. Destinarlo allo Stato

Se si indica allo Stato è possibile specificare ulteriormente cinque possibili sotto-destinazioni:

  • 1) Fame nel mondo
  • 2) Calamità Naturali
  • 3) Edilizia scolastica.
  • 4) Assistenza Rifugiati
  • 5) Conservazione di Beni Culturali

Quest’ultimo punto l’EDILIZIA SCOLASTICA riguarda “la ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli edifici.”.

Come se “messa in sicurezza” e “adeguamento antisismico” fossero attività facoltative e dipendessero da quante persone indicano questa voce specifica in dichiarazione dei redditi, mentre dovrebbero essere obblighi ai quali lo stato DEVE rispondere ricorrendo alla fiscalità generale. (Detto tra noi, presidi, insegnanti, studenti e genitori, dovrebbero impegnarsi e protestare per poter iniziare l’anno scolastico con gli edifici messi in sicurezza, nessuno dovrebbe entrare in scuole che non siano in regola da questo punto di vista)

Ma a parte questo, sono andato a cercare qualche informazione in più e sul sito del governo c’è scritto come saranno usati questi soldi:
Gli interventi per gli immobili adibiti all’istruzione scolastica, di proprietà pubblica dello Stato, degli enti locali territoriali e del Fondo edifici di culto di cui all’articolo 56 della legge 20 maggio 1985, n.222, riguardano la ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli edifici.

Notare il passaggio: “e del Fondo edifici di culto“.

In pratica, mi pare di capire, chi destina il proprio 8 per 1000 allo Stato specificando “per l’edilizia scolastica” pensa di darli per qualcosa di pubblico, di statale, invece i suoi soldi saranno usati per gli edifici di culto.

Bella roba, davvero.

Fonte: Otto per mille a diretta gestione statale, tipologia degli interventi ammessi (Governo.it)
https://www.governo.it/it/dipartimenti/dica-att-8×1000-tipologie/12636

Mi sono sbattezzato (era ora!)

Ateismo naturale

Molte delle persone che mi conoscono sanno che, pur essendo nato e cresciuto in un paese a forte maggioranza cattolica, in una zona d’Italia particolamente religiosa, sono ateo fin da quando ero adolescente. L’ho trovato un processo molto naturale: ad un certo punto, crescendo, come ho smesso di di credere a San Nicolò, alla Befana e alla fatina dei dentini, mi è sembrato altrettanto logico smettere di credere nell’esistenza di quelle entità soprannaturali definite dei.

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La Lega propone un bonus per i matrimoni, ma solo quelli religiosi

Quando amici e conoscenti vengono a sapere, magari perché glielo dico io, che sono iscritto al circolo UAAR di Modena e che sono anche abbastanza attivo, molti mi chiedono a cosa serve “progagandare l’ateismo”. E’ un’ottima occasione per spiegare che l’UAAR ha tra le sue finalità principali non tanto la diffusione dell’ateismo, ma la diffusione del concetto di laicità, questo sì promosso attivamente, e la difesa dei diritti degli atei e degli agnostici perseguendo la realizzazione del terzo articolo della costituzione che prevede pari diritti per tutti i cittadini e che lo Stato si attivi per rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono di partecipare pienamente alla vita del paese.

Ma quando si parla di laicità o di diritti compressi molto spesso le persone non hanno la piena consapevolezza di come sono limitate nei loro diritti le persone non religiose o appartenenti a minoranze.

Un bell’esempio di cosa si intende per discriminazione ce lo offre la Lega (e te pareva) con una proposta di legge per introdurre un bonus fiscale per i matrimoni di giovani coppie.

Lo scopo dichiarato è quello non soltanto di dare un aiuto a nuovi nuclei familiari che si vanno formando, ma anche di far emergere il nero che si cela dietro le cerimonie. Per essere detratte, ovviamente, le spese devono essere corredate di documenti ed avvenire per bonifico.

Tutto bene? Ovviamente no. Infatti leggendo la proposta si scopre che lo scopo è quello di “agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso“.

Bonus solo per matrimoni religiosi

Sono escluse ovviamente anche le recenti unioni civili

 

Inoltre, per usufruire del bonus i beneficiari devono essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno 10 anni, creando un ulteriore discrimine che mette in crisi il concetto stesso di cittadinanza, differenziando tra cittadini di prima categoria, quelli che sono italiani da un certo numero di anni,  e cittadini di seconda categoria, quelli che lo sono da poco tempo.

Il bonus ovviamente, per lo Stato è un costo. (Nota: quando parlo con le persone, ho notato che spesso detrazioni, deduzioni, incentivi, bonus non sono percepiti come costo, ma sono visti come “ricavo”). Comunque per lo Stato queste detrazioni sono un costo e come ogni costo bisogna anche dire dove vengono presi i soldi. Il che in estrema sintesi avviene prelevando dalla fiscalità generale. In pratica si danno soldi SOLO a chi contrae un matrimonio religioso, ma questo costo viene pagato da tutti anche da atei e agnostici.

Credo che sia un ottimo esempio di come la classe politica italiana sia ancora clericale e mantenga un atteggiamento supino nei confronti della religione. Un esempio eclatante, che si aggiunge a molti altri, di come quotidianamente e silenziosamente il concetto costituzionale di laicità venga violato, di come si creino discriminazioni nei confronti di atei e agnostici e di perchè c’è bisogno dell’UAAR in Italia.

Dal manifesto dell’UAAR

In un paese migliore, un’associazione come l’Uaar non dovrebbe nemmeno esistere.

Jacinda Ardern si presenta col velo per portare la solidarietà delle istituzioni neozelandesi

Basta con la sottomissione!

Qualche giorno fa in Nuova Zelanda a Christchurch (un nome che è tutto un programma) un commando di quattro persone ha dato l’assalto a due moschee, uccidendo una cinquantina di persone e ferendone altrettante.  Il fatto che le stragi siano state compiute in due moschee rende evidente la matrice religiosa di questo attentato, ma guai a dirlo. E infatti tutti i media parlano di “suprematisti bianchi”, magari anche diffondendo bufale come il fatto che uno degli attentatori avrebbe fatto un ipotetico gesto dei suprematisti bianchi, ma omettendo di menzionare il fatto che l’odio nei confronti delle fedi diverse da quella cristiana è un tratto distitintivo di questi pericolosi integralisti.

Ma non è di questo che volevo parlare.

Ovviamente sono arrivati attestati di solidarietà da tutto il mondo e da tutte le componenti della società. La premier neozelandese Jacinda Ardern ha tenuto un discorso alla comunità islamica per portare la solidarietà delle istituzioni alle vittime di questo attentato. Senza entrare nel merito del discorso quello che mi ha lasciato perplesso è il fatto che la signora Ardern si sia presentata con il capo velato. Continue reading Jacinda Ardern si presenta col velo per portare la solidarietà delle istituzioni neozelandesi

Scontri presso il muro di Gerusalemme tra ultra ortodossi e le “donne del muro”

Ieri mattina a Gerusalemme, presso il muro occidentale, si sono verificati degli scontri perché centinaia di giovani ebrei ultra ortodossi hanno cercato di interrompere il momento di preghiera – che ieri coincideva con la giornata internazionale della donna – organizzato da “Women of the Wall”, il movimento nato nel 1988 per chiedere che le donne ebree praticanti possano avere gli stessi diritti religiosi accordati agli uomini, soprattutto per quanto riguarda gli spazi vicini del Muro.

La mia solidarietà a queste donne che vogliono solo pregare negli stessi spazi,negli stessi luoghi, con gli stessi abiti e gli stessi diritti dei maschi.

Ma non riesco ad essere del tutto dalla loro parte, perché non riesco a non pensare all’assurdidà delle grandi religioni monoteiste che da migliaia di anni contribuiscono a perpetuare la supremazia del maschio sulla femmina. Per queste religioni le donne sono considerate impure, devono pregare in modo diverso dagli uomini, in spazi in spazi confinati e meno importanti; non possono vestirsi come i maschi e alle donne è impedito avere ruoli di potere o di comando nelle gerarchie ecclesiastiche.

Com’è possibile essere donna e credere nelle storie propalate da simili istituzioni? Come fa a non venire il dubbio, il sospetto che l’ipotetico dio che ha permesso tutto ciò, non abbia come minimo qualche rotella fuori posto? O  può non venire in mente che questo dio semplicemente non esista e che, come logica conclusione, il problema stia proprio nel voler aderire ad una cosa assurda come la religione?

Mah…

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