Category Archives: Sport

Storie Ovali

Questo pomeriggio, al Teatro Guiglia di Modena, ben 103 persone (c’è chi le ha contate!) hanno partecipato all’evento Storie Ovali, organizzato dai Veterans del Modena Rugby.

Marco Pastonesi tenuto d’occhio da Giuseppe Mazzini

Marco Pastonesi – che è molto più di un giornalista, è un affabulatore, un incantatore, un contastorie di altri tempi – ci ha raccontato quattro personaggi leggendari della storia del rugby mondiale e italiano. Piccoli episodi e svolte che hanno cambiato la storia del rugby.

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Gli ultimi due minuti di Inghilterra-USA

Gli ultimi due minuti di Inghiterra-USA raccontano molto dell’unicità del rugby di quanto sia bello guardarlo e giocarlo.

A tempo scaduto l’Inghilterra, che sta vincendo 45 a 0, ha la palla in mano. Basta un calcio fuori campo e la partita è finita.

Ma l’Inghilterra vincente non ha fretta di tornare negli spogliatoi, non calcia, e così facendo sono contenti tutti, Il pubblico che si gode altri due minuti di spettacolo. Gli statunitensi che hanno l’opportunità di togliere lo 0 dal tabellino. E anche gli inglesi che, senza mettere a rischio il risultato, possono divertirsi a giocare ancora un po’. È come se una nuova minipartita cominciasse in quel momento sullo 0 a 0 e tutte e due le squadre sperano di vincerla.

Inglesi e statunitensi giocano con intensità quegli ultimi due minuti, cercando di non commettere falli e determinati a vincere questo match nel match. La palla cambia di mano più volte a alla fine a marcare sono gli USA che giustamente festeggiano alla grande.

Altro che pedatona fuori campo.


Il video con una sintesi della partita Inghilterra – USA del 26 settembre 2019

Tayla Harris, il sessismo, la moderazione, la censura e c’era una volta la Netiquette

Il portale 7AFL (football australiano) ha pubblicato una foto incredibile scattata da Michael Willson a Tayla Harris, mentre spedisce l’ovale in mezzo ai pali da 45 metri. Una foto bellissima, non per nulla intitolata “Foto dell’anno”.

I commenti sono arrivati ​​numerosi e velocememente, ma la maggior parte dei commentatori non aveva alcuna intenzione di celebrare il momento, l’atleta o la squadra: no, aveva voglia di dire porcate.

Per reazione, il portale 7AFL ha rimosso l’immagine, ma così facendo, l’ha data vinta ai troll, mettendo a tacere la stessa Harris ed escludendola dal dibattito.

La Harris – che non si tira certo indietro se c’è da affermare i propri diritti – ha risposto ripubblicando l’immagine sul proprio profilo Instagram.

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Grazie Cruijff

Oggi è morto Cruijff, Johan Cruijff, leggendario giocatore e allenatore di calcio. Il mio primo ricordo.

Non avevo ancora 12 anni quando il calcio totale olandese fece la sua comparsa sulla scena internazionale. Era il 1974 e i mondiali erano quelli di Monaco. Ricordo l’emozione di questa partita contro l’URUGUAY.

Avevo la TV in bianco e nero (quasi tutti allora…). I giocatori dell’Uruguay sembravano usciti dalla macchina del tempo: quadrati, spigolosi, cattivi. Veri uomini che giocavano contro ragazzini impertinenti da prendere a sculacciate, capitanati dal più impertinente di tutti: Johan Crujiff.  Ma che sorpresa quando questi ragazzini sconvolsero il routinario mondo del calcio che conoscevamo. Eppure erano rispettosissimi delle regole (vedi l’uso del fuorigioco al minuto 4:40). Anzi le fruttavano a loro vantaggio. Una rivoluzione, ma gentile. Come non appassionarsi?

Vi riporto una sintesi di quella partita, nella quale ho ritrovato (grazie Youtube!) un’azione della quale conservavo il ricordo, ma che non avevo più rivisto.

Eppure ho ben chiaro in mente, come se fosse appena successo, il momento che potete trovare al minuto 2:34.

Un giocatore dell’Uruguay, credo il fosse uno dei più rappresentativi, è a centrocampo. Sa di essere forte e non è preoccupato. Sa di poter vincere l’uno contro uno, uscendosene con eleganza. Ma succede una cosa mai vista prima. Forse azioni simili si potevano vedere solo nei campetti improvvisati con i bimbi che corrono a grappolo, tutta la squadra, anzi tutte e due, intorno al pallone. Succede infatti che gli arrivano addosso non uno, non due, non tre ma cinque giocatori, in rapida sequenza. Un assalto irresistibile.

Il centrocampista uruguaiano cade e la sintesi di Youtube passa ad altro, ma nella mia memoria si è fissata la faccia stupefatta di un quel giocatore travolto, che non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo. Il ’68 era appena passato, il mondo stava cambiando rapidamente e io non avevo neanche 12 anni. Forse è stato il momento in cui ho amato di più il calcio. Più ancora di Italia-Germania 4-3 o dei mondiali dell’82.

Per questo, oggi che il capitano di quella squadra se ne è andato per sempre, devo dire grazie Olanda. Grazie Johan Cruijff

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Caschetto invisibile per ciclisti

Leggo questa notizia su internet: è in commercio un caschetto invisibile per ciclisti che protegge la testa e non è brutto da vedere. Interessante. Molto interessante.

Questi tipi, per esempio, indossano il “caschetto”

Ecco come è il caschetto invisibile una volta indossato
Ecco come è il caschetto invisibile una volta indossato

Leggendo l’articolo si scopre che, in realtà, è un “airbag per ciclisti” ed è prodotto da una azienda svedese la Hövding. Il costo non è proprio economico e ho anche qualche perplessità sul funzionamento? Come fa a scattare? Ci sono degli accelerometri? Se funziona con gli accelerometri, quando me lo tolgo e lo getto su una sedia, non è che parte? E una volta usato si deve buttare (sono 400 euri, mica poco) oppure si “ricarica” in qualche modo.

Comunque pur con tutte le mie perplessità, resta un’idea geniale.

Sulla pagina dove l’ho trovato c’è anche un filmato che racconta la storia di questo casco particolarissimo. E’ stato fatto da un regista del quale però riporto un altro filmato che comunque è sempre in tema: Bikes vs Cars, Biciclette contro Automobili.