Scontri presso il muro di Gerusalemme tra ultra ortodossi e le “donne del muro”

Ieri mattina a Gerusalemme, presso il muro occidentale, si sono verificati degli scontri perché centinaia di giovani ebrei ultra ortodossi hanno cercato di interrompere il momento di preghiera – che ieri coincideva con la giornata internazionale della donna – organizzato da “Women of the Wall”, il movimento nato nel 1988 per chiedere che le donne ebree praticanti possano avere gli stessi diritti religiosi accordati agli uomini, soprattutto per quanto riguarda gli spazi vicini del Muro.

La mia solidarietà a queste donne che vogliono solo pregare negli stessi spazi,negli stessi luoghi, con gli stessi abiti e gli stessi diritti dei maschi.

Ma non riesco ad essere del tutto dalla loro parte, perché non riesco a non pensare all’assurdidà delle grandi religioni monoteiste che da migliaia di anni contribuiscono a perpetuare la supremazia del maschio sulla femmina. Per queste religioni le donne sono considerate impure, devono pregare in modo diverso dagli uomini, in spazi in spazi confinati e meno importanti; non possono vestirsi come i maschi e alle donne è impedito avere ruoli di potere o di comando nelle gerarchie ecclesiastiche.

Com’è possibile essere donna e credere nelle storie propalate da simili istituzioni? Come fa a non venire il dubbio, il sospetto che l’ipotetico dio che ha permesso tutto ciò, non abbia come minimo qualche rotella fuori posto? O  può non venire in mente che questo dio semplicemente non esista e che, come logica conclusione, il problema stia proprio nel voler aderire ad una cosa assurda come la religione?

Mah…

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