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Obama e un po’ di critiche

Poche le voci critiche in Italia. Il Manifesto le confina in un riquadro che avrà una superficie sì e no di 1/32 di pagina. Dice che solo la “sinistra radicale” sì, proprio questa è la definizione de “Il Manifesto) non si unisce al coro di giubilo. Personalmente trovo condivisibili tutte le posizioni raccontante nel succintissimo spazio.

Bertinotti dice che l’elezione di Obama è un fatto storico, ma che non può salvare la sinistra italiana, che deve ripartire da zero.

Ferrero si limita a valutare positivamente l’elezione di un presidente nero negli USA (che hanno sempre avuto qualche problemino di razzissmo).

Ferrando gioisce per la sconfitta di Bush, ma rileva che i programmi di Obama non evidenziano alcuna svolta di fondo.

Un bel lunedì di speranza per la sinistra italiana

Proprio ieri sera mi sono un po’ sfogato con Beat dell’incredibile situazione italiana. Ero (e forse lo sono tutt’ora) molto sfiduciato dalla sinistra italiana. Anche lui, da osservatore neutrale, è sbalordito di come la destra stia spadroneggiando nel Bel Paese e di come non ci sia nessuno che sta facendo una vera opposizione. “Come mai”, chiedeva, “il partito democratico non porta la gente in piazza contro il lodo Alfano?”. “Come mai”, aggiungeva, “Napolitano ha firmato il lodo”….

Gli ho detto che il Partito Democratico, ha perduto ogni caratteristica di diversità dalla destra, che è solo capace di inseguire la destra sul suo stesso terreno, che per il PD, il vero nemico, non è la destra, ma la sinistra. La campagna elettorale di Veltroni è stata organizzata per disintegrare la sinistra vera. Obiettivo raggiunto tra l’altro. Veltroni, ha pure dato notizie false per convincere la gente a votarlo con il discorso del voto utile. “I sondaggi dicono che siamo molto vicini alla vittoria, non disperdete il voto utile votando la sinistra, votate noi…”. Sondaggi inesistenti, come s’è visto dai risultati…

Ero deluso anche dall’incapacita’ della sinistra (quella vera, quella rimasta fuori dal parlamento, ovviamente) di reagire. Gli spiegavo come, a mio avviso, le giunte PD-PRC avrebbero dovuto cadere tutte il giorno successivo alle elezioni e rimanere a terra fin quando il PD non avesse cambiato strategia, ricominciando fare una vera opposizione alla destra, una politica progressista e pacifista, un vero cambio dei vertici… Ma non vedevo nulla di tutto ciò. Sono andato a nanna un po’ depresso.

Oggi, invece, leggo che al congresso di Rifondazione ha vinto la mozione di Ferrero (probabilmente il miglior ministro del governo Prodi).  I “dialoganti” sono stati messi in minoranza e adesso le giunte con il PD rischiano grosso.

Beh, decisamente un bel lunedi’ di speranza per la sinistra italiana.