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Risultati Elettorali delle Regionali 2020. Un commento quasi a caldo.

Dopo il voto regionale, qualche breve pensiero sull’esito

Non riesco ad essere contento per la vittoria di Bonaccini.

Certo, sul breve termine, meglio lui della Lega, che discorsi! Ma cercando di guardare un po’ più in là, oltre il risultato immediato, vedo anche degli aspetti preoccupanti, che in questo momento sono un po’ offuscati dall’euforia della vittoria in questa gara truccata.

C’è poca distanza tra destra e centro. In termini di voti ricevuti la coalizione di destra (non la candidata) ha solo 2,5% punti in meno dela coalizione del PD. Se la Lega, invece di avere una candidata insignificante, avesse avuto una persona con un minimo di capacità e di cervello, avrebbe davvero potuto fare il colpaccio. Ma questo pericolo è stato solo allontanato, non è scomparso.

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Campagna Elettorale finita. Ringraziamenti

Si è appena conclusa la campagna elettorale per le elezioni regionali del 2020 e voglio scrivere qualche riga per ringraziare tutte le persone che in questo periodo ho avuto a fianco.

Innanzitutto Stefano Lugli, il nostro candidato presidente, una persona splendida che si è impegnata al massimo e che, anche sotto pressione, non ha mai perso la lucidità, la calma, l’energia e la capacità di motivare e incoraggiare chi gli stava vicino.

Ringrazio i candidati e le candidate del collegio di Modena, che ho avuto l’opportunità di conoscere meglio di apprezzare; oltre allo stesso Lugli c’erano Claudia Bellucci, Alba Bassoli, Elena Govoni, Teresa Grasso e Mario Ori

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in umbria il pd non è più un riferimento per la sinistra

Sul Corriere della Sera del 29 ottobre, commentando le elezioni regionali in Umbria del 2019, Nando Pagnoncelli sostiene:

L’Umbria era una regione rossa come l’Emilia Romagna, la Toscana e le Marche e oggi è diventata tutta verde, cioè leghista. Il crollo non è tanto di voti quanto di potere: “Se, sia pure un po’ arbitrariamente, sommiamo le forze che allora potevano essere attribuite all’area della sinistra (Pci, Psi, Psiup, Psdi) troviamo a loro favore il 60% e oltre dei voti validi. Dopo la scomparsa di queste forze il centrosinistra e la sinistra (Pds, Rifondazione, Ulivo, Pd) ottengono insieme tra il 58 e il 63% dei voti validi nelle elezioni che vanno dal 1995 al 2010”.

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