Parlateci di Bibbiano

Parlateci di Bibbiano. Perchè?

Com’è noto gli strateghi della comunicazione della Lega e di Salvini monitorizzano il “sentiment” nei confronti del partito e del loro leader.  Sono anche in grado di orientare la comunicazione, nei social network e nei giornali o nelle TV che controllano, su temi che possano sviare l’attenzione da argomenti non graditi. Meglio ancora se allo stesso tempo i temi distraenti riescono anche a denigrare l’avversario politico. Il caso di Bibbiano è un caso emblematico.

Usando Google Trends – è una cosa semplice alla portata di tutti – potete fare un’analisi delle ricerche effettuate negli ultimi 15 giorni e leggere questo racconto per parole chiave.

L’andamento di parole chiave “salvini” e “lega”

La parola “salvini” (in blu) , con le sue varianti, è cercata con regolarità. Nulla di particolare all’apparenza.  Analogo discorso per la parola “lega” (in giallo)

Andamento Ricerche per "salvini" e "lega"
Andamento Ricerche per “salvini” e “lega”

La cosa si fa più interessante andando a guardare, per entrambe le parole (“salvini” e “lega”), le query associate che hanno subito un’impennata nel periodo in esame.

Query associate a “salvini”

ricerche correlate a Salvini
Ricerche associate alla parola “Salvini”

Query associate a “lega”

Ricerche associate alla parola "lega"
Ricerche associate alla parola “lega”

 

Come si può vedere nei giorni scorsi c’è stato un evidente incremento di interesse al caso soldi dalla russia alla lega query come “russia salvini“, “russia lega“, “fondi russi lega“, “soldi russi alla lega“, “salvini savoini“, “salvini buzzfeed“.

Ecco di cosa si parlava in quei giorni. Giorni in cui, Lega e Salvini, non se la stanno passano benissimo. Gli ultimi avvenimenti non hanno certo preso una piega positiva per Salvini e la Lega.:

  • sono sotto attacco per lo scandalo dei soldi dalla Russia.
  • non hanno potuto concretizzare a livello europeo il successo elettorale ottenuto in Italia
  • hanno perso su tutta la linea nel caso Sea Watch 3
  • la minaccia di elezioni anticipate non sembra funzioni
  • perfino Conte rialza la testa e ricorda a Salvini chi è il vero presidente del consiglio

Quindi ecco arrivare come la manna dal cielo il caso di Bibbiano.

Il caso di Bibbiano.

E’ ambientato  nella “rossa” emilia, quindi efficacissimo per un attacco al PD.  È perfetto come contenuti (minori, famiglie tradizionali, famiglie affidatarie) adatti a creare forti emozioni e perciò in grado di scatenare la viralità della rete,  ma soprattutta veicolare rabbai contro quel mondo odiato dall’elettore medio di Lega e M5S, quello basato su  diritti umani (vedi attacco a mondo LGBT), scienza, logica e razionalità: la canea scomposta non ha nulla di logico o di razionale, ignora la realtà fattuale e si autogratifica vomitando insulti a prescindere.

Ricerche con “bibbiano”, “lega, “salvini”

Proviamo ad aggiungere “bibbiano” al grafico precedente

Ricerche con bibbiano
Le query (ricerche) contenenti la parola “bibbiano” superano quelle che contengono “lega” e anche quelle che contengono “salvini”

È evidente come la lega e la sua macchina mediatica in questi giorni abbiano alimentato questo flusso di ricerche.

Le ricerche su “bibbiano” sono esplose superando nel giro di pochi giorni quelle contenenti la parola “lega” e infine sono state superate perfino le ricerche per “salvini”

Come è stato ottenuto tutto ciò?

La Lega sa sfruttare con una certa abilità gli algoritmi dei social per manipolare l’opinione pubblica. Lo schema è più o meno questo:

  • individuazione di alcuni temi potenzialmente efficaci per gli scopi della lega (non ha alcuna importanza la coerenza con la storia precedente, a questo tipo di comunicazione i fatti non servono)
  • rilascio di memi, post e tweet, sui temi selezionati. Qualche dicharazion del leader (salvini)
  • vengono analizzate le reazioni e il coinvolgimento per selezionare i temi più efficaci (e abbandonare gli altri) in termini di di viralizzazione
  • Si opera in grande scala facendo intervenire giornali tradizionali e TV (le destre hanno ancora un notevole controllo sulle emittenti nazionali e sui gruppi editoriali)  che rilanciano gli stessi messaggi, fino ad arrivare al paradosso, come ne caso di Bibbiano, di parlarne affermando “nessuno ne parla”

I mass media ne parlano dicendo “nessuno ne parla

Notare il doppio cambio di pendenza della linea rossa sulle ricerche.
  • Zombie politici. L’altro canale utilizzato è quello della rete di sostenitori acritici. Zombie politici il cui comportamento è controllato dagli algoritmi dei social network, privi di pensiero proprio, ma molto efficaci nel condividere acriticamente quanto preparato per loro da professionisti ben pagati.
  • Inefficacia dalla reazione. Se l’opposizione prova a controbattere ci sono altissime possibilità che risulti non solo inefficace, ma che addirittura potenzi il messaggio, perché ma ormai il tema, le parole chiave sono ben salde nelle mani della “bestia” di Salvini & co.

Come combattere questa forma di propaganda?

Chi comunica in questo modo, non è un genio. Soltanto che comunicare male, fregandosene della realtà, dell’etica, della morale, dei valori, delle leggi e dei diritti, è più semplice ed immediato, rispetto a comunicare bene.

Il contrasto a queste forme di comunicazione è complesso.  La prima cosa che viene in mente di fare è il debunking. Attività non priva di utilità, ma l’analisi quantitativa dei fenomeni sociali dimostra l’insufficienza di questo approccio.

La LSE (London School of Economics and Political Science) in collaborazione con l’Università di Venezia e il Corriere della Sera ha effettuato uno studio per cercare in che modo i giornalisti dovrebbero adattare le loro strategie editoriali per superare la polarizzazione estrema e le tattiche dei politici populisti.

Lungi dall’aver trovato una soluzione ad un problema così complesso, questo studio propone una “soluzione” che forse la prende un po’ alla lontana (ma non vuol dire che non sia la strada giusta, solo perché è più lunga).  Lo studio afferma infatti che chi cerca di comunicare in modo accurato, con obiettività ed equidistanza sta giocando una partita su un campo truccato nel quale viene premiato chi opera in modo opaco e ingannevole, diffondendo notizie inaccurate, distorte, iperpartigiane,

Consiglia perciò di smascherare e sfidare l’infrastruttura Internet che rende possibile la diffusione di fake news polarizzanti, magari introducendo dei limiti alla piattaforme pubblicitarie che veicolano introiti verso chi diffonde contenuti inaccurati, bufale, hate speech, teorie complottiste.

Un’approccio che rappresenta sfida durissima, ma, almeno per il momento, non sembrano esistere scorciatoie.


La definizione di “zombie politici” l’ho ripresa da “Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale”, Paul Mason 2019, il Saggiatore

Lo studio della LSE sulla polarizzazione. Journalism In The Age of Populism and Polarisation: Insights from the Migration Debate in Italy

 

 

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