Il reato di clandestinità compie 10 anni

10 anni fa, l’8 agosto 2009, veniva introdotto in Italia il reato di clandestinità, un reato che fino a quel giorno non esisteva nel nostro ordinamento.

Anche allora si erano moltiplicati appelli di intellettuali o di giuristi per cercare di fermare l’approvazione, ma le forze di destra facendo leva sul concetto di sicurezza avevano alla fine approvato l’introduzione di questo reato odioso.

Un reato inventato

Introducendo questo reato, chi era clandestino infrangeva la legge penale anche senza aver fatto nulla e, nell’immaginario collettivo, diventava immediatamente un delinquente.

Molti “legalisti” dall’animo razzista, che prima forse un po’ si vergognavano a esternare le loro opinioni, da quel momento in poi, hanno potuto lavarsi la coscienza richiamandosi al rispetto della legalità, mentre chiedevano pene severe, carcere ed esplusioni, nei confronti di persone che non avevano fatto del male a nessuno, solo perchè si trovavano tra le mani un documento scaduto o avevano subito ritardo amministrativo o commesso qualche irregolarità al momento dell’ingresso nel nostro paese.

Siamo più sicuri oggi?

Una delle motivazioni forti per introdurre il reato di clandestinità era la sicurezza. A distanza di 10 anni, durante i quali sono state emanate norme sempre più restrittive (compreso Minniti, of course) nei confronti degli immigrati, possiamo chiederci se siamo diventati più sicuri. Se guardiamo i dati statistici il nostro paese era sicuro allora e lo è anche oggi. Oggi forse un po’ meno, perché la crisi economica ha indotto alcune persone, indipendentemente dalla loro cittadinanza, a commettere qualche reato minore. L’Italia, però, pur avendo un gigantesco problema di criminalità organizzata, rimane un paese sicuro nella sostanza (vedi anche questo articolo) e aver istituito il reato di clandestinità ha modificato la situazione solo nella percezione che effettivamente è peggiorata in questi 10 anni.

Viviamo meglio?

Chiediamoci allora se dopo aver introdotto il reato di clandestinità viviamo meglio in Italia, se abbiamo più soldi per gli italiani A me non sembra proprio e tutti gli indicatori economici lo confermano: la crisi economica è tutt’altro che risolta, il lavoro è sempre più precario, il paese è sempre più individualista, le disuguaglianze aumentano e i lavoratori sono costretti a sottostare a condizioni che diventano ogni giorno meno dignitose. Anche su questo fronte l’introduzione del reato di clandestintà sembra aver avuto poco effetto.

Un governo razzista

Eppure chi ci governa, per raccogliere consenso, continua a far leva sulla parte più paurosa e crudele delle persone, a fomentare la guerra tra poveri.

Anche oggi si inaspriscono le norme sull’immigrazione. Lega e M5S continuano ad indicare negli immigrati, negli stranieri il problema del nostro paese. Il razzismo è il tema centrale della campagna elettorale permanente di Salvini e tra i pochi atti di questo governo abbiamo l’approvazione nel giro di pochi mesi di ben due decreti sicurezza nei quali si continua ad indicare come nemico, problema e contemporaneamente soluzione, lo straniero (e chi manifesta contro il governo).

La soluzione sotto gli occhi

E tutto questo avviene in un paese, il nostro, nel quale si stima che i costi dovuti alla corruzione si aggirino intorno ai 230 miliardi, ai quali si affiancano costi per l’evasione fiscale stimati dai 120 ai 140 miliardi.

Chiedo a chi continua a sostenere Salvini e soci: siete proprio sicuri che il nemico sia da ricercare tra gli stranieri residenti in Italia?

Possibile che non venga il dubbio, non dico la certezza, ma almeno il dubbio, che gli stranieri siano solo un capro espiatorio facile da individuare, che sia facile credere che possano essere la causa dei nostri problemi perché in fondo confermano pregiudizi che si trascinano da una generazione all’altra? Non viene la voglia di provare a cercare altrove le cause della deriva del nostro paese?

Manu Chao – Clandestino

Mentre chi lo desidera riflettete sulla domanda, invito tutti ad ascoltare (o meglio a riascoltare perché sono certo che la conoscete) una canzone che ha più di 20 anni, le cui parole raccontano “della condanna sofferta da tanti immigrati che, in fuga dai mille sud del mondo, dalla fame, dalle guerre, si ritrovano in quel Nord che li condanna ad una vita clandestina in fuga, fantasmi nella città la cui vita va proibita“.

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel

Pa’ una ciudad del norte
Yo me fui a trabajar
Mi vida la dejé
Entre Ceuta y Gibraltar

Soy una raya en el mar
Fantasma en la ciudad
Mi vida va prohibida
Dice la autoridad

Mano Negra clandestina
Peruano clandestino
Africano clandestino
Marijuana illegal

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Por no llevar papel

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Yo soy el quiebra ley

Mano Negra clandestina
Peruano clandestino
Africano clandestino
Marijuana ilegal

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel

Argelino clandestino
Nigeriano clandestino
Boliviano clandestino
Mano Negra ilegal
Vado solo con la mia pena
la mia condanna va da sola
correre è il mio destino
per fregare la legge.

Perso nel cuore
della grande Babilonia
mi chiamano il Clandestino
perché non porto documenti.

In una città del nord
me ne andai a lavorare
la mia vita la lasciai
tra Ceuta e Gibilterra.

Sono una razza nel mare
un fantasma nella città
la mia vita va proibita
dice l’autorità.

Mano Negra clandestina
peruviano clandestino
africano clandestino
marijuana illegale.

Solo vado con la mia pena
sola va la mia condanna
correre è il mio destino
perché non porto documenti

Perso nel cuore
della grande Babilonia
mi chiamano il Clandestino
sono il fuorilegge

Mano Negra clandestina
Peruviano clandestino
Africano clandestino
Marijuana illegale

Vado solo con la mia pena
la mia condanna va da sola
correre è il mio destino
per fregare la legge.

Perso nel cuore
della grande Babilonia
mi chiamano il Clandestino
perché non porto documenti

Algerino clandestino
Nigeriano clandestino
Boliviano clandestino
Mano Negra illegale

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