Zaia è andato in TV e ha detto una boiata pazzesca. Ha raccontato la storia dei veneti (e italianI) che sono il popolo più pulito del mondo e dei cinesi che, oltre ad essere zozzi, ingurgitano i topi vivi a colazione, pranzo e cena. Una bestialità, vien da pensare. Zaia sembrava fatto di una pasta diversa, eppure se n’è uscito con una sparata “alla Salvini”. Anch’io ho pensato tutto il male possibile di Zaia, per questa frase e l’ho pure preso per i fodelli riportando il video sulla mia pagina Facebook.
Ma poi ho provato a ragionare in modo diverso. Mi sono chiesto: “E se Zaia non fosse mona come appare? E se invece fosse tutto voluto e studiato a tavolino?“
Intanto riflettiamo sul consenso delle frasi di Zaia. Per quanto possano farci inorridire, si tratta di affermazioni che sotto sotto esprimono e sdoganano il razzismo diffuso che serpeggia in una parte consistente del popolo italiano. Affermazioni che, magari solo come battuta, abbiamo sentito tutti. Quindi, Zaia, con quelle parole, sta dando voce anche al sentimento nascosto di tantissime persone, che non vedono l’ora di premiarlo con il loro voto.
Poi proviamo a pensare allo stato di salute della Lega e soprattutto di Salvini. Salvini ha portato la Lega al governo, ma poi si è pure fatto scaricare. Salvini ha fatto avanzare tantissimo la Lega, ma ha subito una pesante battuta d’arresto in Emilia-Romagna. Salvini, per combattere la battaglia in quella regione, ha piazzato i suoi uomini esautorando la Lega locale o quasi, ma ma non ce l’ha fatta e forse, almeno in Emilia-Romagna, ha perso un po’ di consenso. La Lega, nella roccaforte Lombardia, ha come esponente di punta quella macchietta che è Fontana. Salvini sta pure per finire sotto processo. In definitiva Salvini è in una fase di consenso calante e corre il rischio di trascinare con sè anche la Lega.
Per la Lega un cambio al vertice sta diventando un’esigenza pressante.
I leghisti veneti – vero zoccolo duro di questo partito fondato sul razzismo – hanno sicuramente l’ambizione di riprendere il controllo della loro creatura e Zaia, presidente delle regione, è in pole position per essere il loro campione.
Se ipotizziamo la volontarietà del gesto, l’infelice frase di Zaia, la sparata sui cinesi sporchi e mangiatori di topi, potrebbe essere solo un segnale anticipatore di un imminente cambio formale, un indicatore che “La Bestia” ha già cominciato a lavorare per Zaia, il successore di Salvini.
Stiamo vedere cosa succederà, ma non mi sembra un’ipotesi da scartare a priori.