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Le sanzioni Economiche non servono e inaspriscono il conflitto

Se bloccassimo le importazioni di gas e petrolio, sarebbero sufficienti pochi giorni – al freddo e con i costi dei carburanti alle stelle – per vedere aumentare sensibilmente la quota di italiani contrari ad interventi militari o sanzioni. Che già oggi sono la maggioranza.

Rassegnamoci. Le sanzioni non serviranno a molto.

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Condono Preventivo

In questi giorni si sta approvando la nuova finanziaria e, oltre al “condono tombale” si è cominciato a parlare anche di “condono preventivo“. Già d’istinto i condoni mi fanno un po’ schifo, ma non avevo mai sentito questa definizione. Preventivo.

Mi documento un po’. La cosa non è molto chiara nei dettagli, ma sembra che voglia dire questo. Le aziende con ricavi fino a 5 milioni di euro (insomma fino a 10 miliardi di lire), potranno stabilire per i prossimi tre anni quanto pagheranno di tasse. Se poi faranno più utile, pazienza. Quindi, in pratica, pagheranno un tot (immagino molto basso) e poi potranno tranquillamente evadere… Immagino che il provvedimento sia di quelli che risollevano l’economia di una nazione..

Se il provvedimento prendesse piede in altri settori, potrebbe assumere aspetti grotteschi. Perché confinarlo alle sole leggi fiscali? Potremmo, per esempio, estenderlo alla circolazione stradale. Uno paga un tot e poi VIA!, per i prossimi tre anni può correre come un deficiente, passare con il rosso, parcheggiare in curva, entrare nei centri storici, circolare contromano. Sicuramente si ottimizzerebbe il lavoro dei vigili che non dovrebbero perdere tempo nel compilare multe e verbali. E che vedrebbero eliminati i tempi di discussione (inutile) in cerca di una conciliazione improbabile.

Oppure, ancora più interessante, potrebbe essere l’idea di estendere il concetto nel campo penale. Uno paga il suo condono preventivo e poi si dedica al furto. Sorprendo un ladro in casa.”Che ci fa Lei qui! Adesso chiamo la polizia” – “Faccia pure. Ho già pagato il condono preventivo e perciò sono tranquillo. Posso rubare a casa sua tutto ciò che che mi pare e Lei deve solo starsene zitto. Anzi si metta un po’ di lato, che se non non riesco a prendere il TV. Come dice? Se sono in regola. Ma per chi mi ha preso? Guardi qui la ricevuta di pagamento. Sono un ladro onesto, io! Cosa crede?!”.

Ovviamente il condono, in caso di reati, oltre che ad un esborso monetario potrebbe prevedere un periodo di detenzione. Non troppo, però. Infatti uno non può mica chiedere anticipatamente una pena esagerata. E se poi uno, negli anni successivi non ruba niente? Eh, no, non si può proprio. Perciò diciamo che al massimo gli si potrebbe dare quei dieci mesi, un anno. Con la condizionale ovviamente! Quindi di fatto, uno fa scrivere sulla propria fedina penale che ha già “scontato” la pena come condono preventivo (in realtà non s’è fatto neppure un giorno di galera) e poi può cominciare a delinquere. Con tutti i bolli e la coscienza a posto.

Mi sentirei un po’ più preoccupato se si potesse estendere l’idea di condono preventivo anche all’omicidio. Uno decide che deve ammazzare qualcuno, allora che fa? Semplice. Si organizza! Compila l’apposito modulo di richiesta condono preventivo, barra con una croce l’apposita voce “omicidio”. Poi va in galera. Per un annetto, forse due. Anche qui non si può chiedere troppo. Magarialla fine il potenziale assassino ci ripensa e non ammazza nessuno. La condizionale no. Non esageriamo. Diciamo che per l’omicidio la galera se la fa per davvero. Mi immagino già quando per un po’ di tempo uno sparisce dalla circolazione. I vicini di casa, i parenti, gli amici e i nemici che cominciano a mormorare. “Hai visto il tizio del quarto piano? E’ un po’ che non lo incontro in giro..” “Come? Non lo sai? E’ in prigione?” – “Noooo, ma che mi dici! E che cosa ha combinato?” – “Ancora niente, ma si dice che stia pagando la pena di un condono preventivo per omicidio” – “E chi è la vittima? O meglio, chi sarà la vittima”. “Non l’ha detto, sai com’e’, con questa legge sulla privacy la vittima potrebbe finirebbe sui giornali. Non sono mica cose che fanno piacere”….

Dopo il periodo stabilito esce di prigione e ha i famosi tre anni di tempo per completare il suo progetto. Tutti quelli che lo conoscono cominciano a sentirsi probabili bersagli. Non e’ mica facile frequentare uno che ha la licenza di uccidere, sapendo che potresti essere tu la vittima. E allora le ipotesi sono due. Chi lo conosce lo evita come la peste. Ma un simile comportamente serve a poco, se la persona proprio determinata. Più probabile, al contrario, mi sembra il fatto che tutti cerchino di ingraziarselo, rimpiendolo di attenzioni, regali e gentilezze… Insomma con un solo condono preventivo per omicidio, decine e decine di persone potrebbero essere indotte a diventare un po’ più buone, almeno nei confronti dell’aspirante assassino.

E se poi, a forza di sforzarsi di essere buoni, diventano buoni per davvero? Se si accorgono che regalare un po’ di affetto nei confronti del prossimo, fa stare meglio, vivere più a lungo e più felici?

Ma sono poi così sicuro che ‘sto condono preventivo sia una brutta idea?

Investimenti nel lungo periodo

Il 27 giugno (chissà perché lo scrivo solo oggi) il Manifesto aveva un grand bel titolo: la balla speculativa. Proprio così: bAlla con la A, non con la O.

Era appena esploso il caso Worldcom. Ancora una volta sotto accusa i controllori della Arthur Andersen (che adesso si chiama Accenture, ma nessuno lo scrive, tutti usano il vecchio nome. Cosi’ qualche distratto rimarra’ fregato ancora, mah…).

L’editoriale – scritto da Galapagos  (che parlava di investimenti azionari e aveva un titolo provocatorio: Borseggio) – riportava una frase molto significativa, che tutti coloro che vogliono “giocare” in borsa dovrebbero tenere bene in mente. Eccola:

Gli investimenti azionari vanno misurati nel lungo periodo, ci spiegano.
In realtà, spiegava Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti.

Ricordiamocene la prossima volta che qualcuno ci decanta i vantaggi dell’investimento in borsa.