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Morire in carcere a 82 anni, malato e senza pensione. La storia di Egidio Tiraborrelli.

Egidio Tiraborrelli era malato da tempo, aveva 82 anni ed è morto il 6 settembre 2019 in carcere. Continuava a restare in galera nonostante l’età e nonostente le sue condizioni di salute si fossero molto aggravate negli ultimi mesi.

Egidio era stato incarcerato nel dicembre dello scorso anno. Era stato condannato in contumacia, a sua insaputa, per un reato del 2012 del quale forse non aveva neppure piena coscienza.

Egidio aveva aiutato una persona ad entrare in Italia, e per questo accusato e poi condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per la legislazione italiana un reato GRAVISSIMO tanto da portare in carcere una persona di più di 80 anni, malata e che fa perdere la possibilità di usufruire di misure alternative.Addirittura gli è stata sottratta la pensione.

Egidio a 17 anni era emigrato in Argentina. Aveva fatto l’operaio saldatore per decenni in grio per il mondo. Forse non si era neppure reso conto di commettere un reato, doveva sembrargli normale aiutare una persona che voleva entrare in Italia.

Egidio Tiraborrelli è morto in carcere, il 6 settembre 2019, per un reato che non dovrebbe neppure esistere.


🔴 Il Dubbio. Muore dopo un anno in cella. Aveva aiutato un’immigrata a entrare in Italia

🔴 Diritti in Casa. Ciao Egidio

🔴 Voladora, Muore a 82 anni, in carcere per un reato “gravissimo”

🔴 Cos’è il reato di immigrazione clandestina

Carceri abbandonate

Un carcere italiano
Un carcere italiano

In questi giorni i nostri parlamentari e governanti sono tutti impegnati per riformare la giustizia. E’ una priorità!

Ovviamente la priorità è determinata dal fatto che Berlusconi potrebbe essere condannato e perciò i nosti eroi dedicano le loro energie per emanare provvedimenti “ad personam” per salvare Berlusconi.

Ma la riforma della giustizia non è solo il processo. Anzi, avendo risorse, probabilmente la nostra legge è già molto garantista.

Per esempio, si potrebbero facilitare le indagini e le intercettazioni, assumere più poliziotti, magari dotandoli di auto più nuove, di computer negli uffici. Nei tribunali potrebbero esserci più impiegati ecc. ecc.

E poi, una volta emesse delle sentenze di condanna, bisogna occuparsi della detenzione. In Italia è noto che le carceri sono sovraffollate. Ma costruire nuove prigioni non sembra prioritario.

La sinistra, perché crede che la costruzione di nuovi istituti di pena sia una politica di destra (meglio allora far stare da bestie i carcerati e fare qualche indulto/aministia di tanto in tanto o concedere gli arresti domiciliari).

La destra – che pure ha in programma la costruzione di nuove carceri – perché ritiene più urgente salvare Berlusconi dalla galera.

Eppure non sarebbe neppure necessario spendere tanti soldi per costruire nuove carceri. Basterebbe mettere in funzione quelle ultimate e mai inaugurate o ristrutturare quelle abbandonate.

Per farsi un’idea di questo enorme spreco di denaro pubblico vi invito a leggere sul sito GRnet.it l’articolo:

Carceri: 40 gli istituti penitenziari già costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati, che però sono inutilizzati e versano in uno stato d’abbandono totale


Aggiornamento (il giorno dopo…)

Non si fa in tempo a parlarne che questo efficientissimo governo tramite il suo ministro Alfano emana subito un provvedimento carceri. Ovviamente non si parla di ristrutturare ma di costruire ex novo.

Riporto il commento di Massimo Donadi, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera: “L’emergenza carceri esiste, ma il piano del governo è una bufala”. “Il piano è un indulto mascherato perché sono 20.000 i detenuti che devono scontare ancora un anno di pena. Torneranno in libertà e sarà difficile controllarli, con evidenti conseguenze per la sicurezza dei cittadini”. “Il governo, inoltre, deve spiegarci perché annuncia la costruzione di nuove carceri quando sono decine quelle già esistenti e inutilizzate. Anche l’assunzione di 2.000 nuove unità è poco credibile perché questo governo ha tagliato molto i fondi destinati al comparto sicurezza”.