Referendum

Oggi e domani si vota per due referendum. Uno per limitare i licenziamenti arbitrari anche nelle piccole aziende e l’altro per le servitu’ di passaggio degli elettrodotti. Ci sono ottimi motivi per andare a votare, e per votare sì. Sul secondo non ho voglia di scrivere. Invece sul primo si’.

1. Libertà. Una persona sulla quale pende una spada di Damocle come la perdita di posto di lavoro è senz’altro meno libera di esprimere le proprie opinioni, anche sul posto di lavoro.

2. Uguaglianza. Perchè chi lavora in una azienda con 16 dipendenti o più deve avere questa tutela, mentre chi lavora in una piccola azienda deve essere sottoposto a vessazioni?

3. Sicurezza. Quale lavoratore reclamerà per la sicurezza sul posto di lavoro, se un reclamo lo esporrebbe al licenziamento? Vogliamo o no, fare qualcosa di concreto?

4. Per dare uno schiaffo alla destra, al governo. Gia’ l’anno scorso il governo Berlusconi ha tentato di limitare o eliminare questo diritto. La vittoria del no o dell’astensione darebbe alla destra il motivo per riprendere il discorso da dove si era interrotto.

5.Per dare una regolata all’Ulivo. Specialmente ai DS, che per guadagnare qualche volto al centro, barattano un diritto che era stato definito fondamentale un anno fa.

6. Logica. Se è un diritto fondamentale dei lavoratori, perchè 3 milioni di dipendenti non devono avere questo diritto? Perchè questo limite a 15 dipendenti?

7. Per il mantenere il diritto di fare politica, pur non avendo la maggioranza in parlamento. Come sappiamo, con l’attuale sistema maggioritario, chi governa si trova in una posizione molto solida. L’opposizione e’ sostanzialmente priva di strumenti per incidere sulla formazione di leggi. L’unica strada per evitare una “dittatura della maggioranza” e’ il referendum. Questo referendum e’ un occasione che non va sprecata.

8. Perchè il referendum e’ stato messo sotto silenzio. Evidentemente questo referendum fa paura, molta paura. Tant’è vero che tutta la maggioranza e buona parte dell’opposizione si è data da fare per farlo fallire. Facciamo vedere che le reti di informazione alternativa funzionano ugualmente.

9. Perchè si sono espressi per il sì tanti personaggi simpatici: Dario Fo, Franca Rame, Paolo Pietrangeli, Fernan Ozpetek, Moni Ovadia, Gino Strada, Claudio Amendola, Marco Paolini, Carlo Freccero, i Modena City Ramblers, Stefano Benni, Bianca Pizzorno, Erri De Luca, Domenico De Masi, Gianni Vattimo, Paolo Rossi, Beppe Grillo e tanti tanti altri. (fonte: il Manifesto)

10. Perchè stanno cercando di farlo fallire tanti personaggi antipatici: Berlusconi, Bossi, Fini, D’Alema, Fassino, Rutelli ecc. ecc.

11. Perchè qualcuno non ha decenza. I DS, che hanno una nutrita parte di elettorato a favore del Sì, hanno comperato pubblicità sull’Unità a favore dell’astensione. Come giustamente fa osservare Tabucchi, la pubblicità è stata pagata con i soldi di tutti gli iscritti, non solo di quelli che la pensano a favore dell’astensione.

Inssoma, io non riesco a vedere buone ragioni per far fallire questo referendum. E sì che io sono un imprenditore e, stando a quel che si sente dire in giro, avrei grossi benefici dal mantenimento della situazione com’è oggi..

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