Arriva l’inciucio tra PD e PDL per non eleggere Rodotà. Che faranno i suoi elettori?

Il PD non vuole Rodotà e preferisce accordarsi con Berlusconi per rieleggere Napolitano.

E’ passato meno di un giorno da quando il PD ha tolto la maschera e ha gridato al mondo: “Il PD non è un partito di sinistra. Il PD è uguale al PDL, tant’è vero che abbiamo lo stesso leader: Silvio Berlusconi”.

Grazie-PD

Nota: per PD intendo l’evoluzione del PCI da Ochetto in poi. O forse anche del PCI da Berlinguer in poi.

Gli elettori del PD (e io mi vanto di non essere tra questi) sono sconcertati. Per anni, nella loro testolina, si erano costruiti l’immagine di un partito buono, ma buono, vicino alle masse, solidale e pronto a difendere i ceti più deboli; un partito pronto ad amministrare la giustizia con equità e obiettività; un partito in grado di dare slancio all’economia e alla creatività italiana, capace di far convergere verso un unico fine comune gli interessi di capitalisti e proletari; un partito che aveva nobili origini e che aveva fatto tesoro degli errori del passato, rifiutando le dittature comuniste e le pratiche consociative. Un partito ecologista, rispettoso dell’ambiente, e pacifista, rispettoso degli altri popoli; un partito in cui le diversità sarebbero diventare ricchezza e non motivo di divisione. Insomma pensavano che il PD fosse un partito di sinistra, alternativo  alla destra.

Ma questo partito immaginario esisteva appunto solo nella testa dei suoi sostenitori. Ma era un’immagine talmente realistica quella che si erano costruiti, da sembrare reale. Tant’è vero che i fatti (i fatti!!!) non riuscivano minimamente a scalfire questa visione. Anzi, ogni fatto orrendo veniva giustificato e spiegato, per riallinare ciò che accadeva, anche le cose più nefande, all’immagine del grande partito buono.

Il Partito entrava in guerra bombardando paesi amici. Beh, non erano così amici e poi c’erano dei diritti umani violati.

Il Partito picchiava ragazzini manifestanti? Beh, sicuramente se l’erano cercata.

Il Partito faceva politiche razziste? Sì, ma solo perché gli immigrati stavano diventando troppi.

Il Partito precarizzava il lavoro? Ma non l’avete capito che è l’unica strada percorribile per evitare il baratro economico?

Il Partito regalava soldi alla chiesa cattolica? Ma in fondo la chiesa che male fa, anzi dà servizi dove lo stato non ce la fa…

Il Partito smantellava la sanità pubblica? Eh, non ci sono più soldi…

Il Partito era a favore del nucleare? Non raccontiamo favole, tolto il problema delle scorie lo sanno anche i bambini che il nucleare è la scelta più ecologica.

Il Partito permette a persone ineleggibili di sedere in parlamento? Beh, gli avversari dobbiamo batterli con il voto, mica con i cavilli…

Il Partito non riesce a vincere con le elezioni proporzionali? E’ necessaria una svolta maggioritaria.

Il Partito ha difficoltà a spiegare la propria politica di sinistra (forse perché non è di sinistra)? Il vero nemico diventa non la destra, ma chi è più a sinistra di lui.

Il Partito ha bisogno di soldi perché non ha più iscritti? Ecco pronti i rimborsi elettorali.

Il Partito dice che i rimborsi sono ancora pochi? Basta chiederne di più, altrimenti fanno politica solo i miliardari.

Il Partito ha una fuga di voti verso partiti minori? Accidenti, accordiamoci con il nostro avversario per introdurre soglie di sbarramento.

Il Partito ruba? Sono solo poche mele marce…

Non sono poche? E’ colpa dei giudici giustizialisti.

Si potrebbe andare avanti all’infinito. E l’elettore del PD (o dei suoi predecessori DS, PDS e anche PCI degli ultimi anni)  ha continuato per anni, lustri, decenni ad ingoiare orrendi rospi di merda.

L’ultimo rospo è stato il comportamento tenuto dal Partito in occasione dell’elezione del Presidente della repubblica. Una successione di colpi di scena degna dei migliori polizieschi ha aumentato la suspance di queste giornate verso la soluzione del giallo. Peccato che l’epilogo sia stato quello che tutti banalmente si aspettavano fin dalle prime pagine: l’inciucio. Pur di non eleggere Rodotà, una persona stimata e accettata dal 100% della società civile (Berlusconi o Lega per me sono “società incivile”, sia ben chiaro) ha preferito allearsi con gli incivili.

Da diversi mesi, però, molti elettori PD, autorevoli e no, hanno dichiarato che non avrebbero accettato accordi tra PD e PDL. (uno si chiede, ma tutti gli accordi fatti in questi anni non li avete visti, vabbè…). Hanno comunque dichiarato che, caso di accordi PD-PDL, non avrebbero più votato PD. Uno di questi, per esempio, è Michele Serra che oggi, nella sua rubrica l’Amaca dice che di questo schifo si ricorderà.

Amaca-Serra-21-aprile-2013

 

Quale sarà la conseguenza del battagliero Serra? Darà forse al Movimento 5 Stelle il proprio voto, riconoscendo che questa formazione è l’unica in grado di fare una vera opposizione? Certo che no! Questo sarebbe un vero cambiamento, il vero risveglio dal sogno. Serra ci fa capire tra le righe, darà il suo voto a SEL… appendice inutile e foglia di fico di questo partito di farabutti che è il PD. D’altro canto da Michele Serra cosa possiamo aspettarci?  Ha digerito inciuci, guerre e bombardamenti, tangenti e tradimenti, smantellamento del welfare e finanziamenti alle scuole cattoliche e alla chiesa, la precarizzazione del lavoro e le leggi anti immigrazione (la turco-napolitano, per esempo) senza fare niente (sì, ogni tanto protestava, ma alla resa dei conti ha sempre votato PD e insultato gli altri a sinistra) e improvvisamente dovremmo pretendere che sia lui a fare esplodere il PD?

La mia speranza è che oggi, dal vero elettorato PD, non dai “pensatori” come Serra, arrivi un segnale forte e chiaro. Che in Friuli Venezia Giulia gli elettori (ex) PD dirigano i loro voti in massa verso l’unica realistica forza di opposizione alla casta: il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo.

Solo in questo modo saremo sicuri che l’inciucio sulla rielezione di Napolitano sia per davvero la mentina che farà esplodere il sistema dopo un pasto di rospi indigesti durato fin troppi anni.

Mentina-Monty-Python

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