365 giorni vissuti intensamente

Mercoledì sera sono salito di livello. Con la nascita della nipotina Ginevra, figlia di Chiara, sono diventato ufficialmente nonno. Mi sento ancora un ragazzino, nonostante i pochi capelli e la barba bianca. Non credo di essermi reso conto ancora bene di cosa comporti il nuovo titolo “nonno”, lo scoprirò presto. Ho comunque passato una notte serena dormendo di gusto assaporando il mio nuovo  grado.

Il mattino dopo ho preso in mano il cellulare che fa da sveglia e una notifica di Facebook mi ha ricordato che era trascorso giusto giusto un anno dalla dalla laurea della mia primogenita Elisa,  il 18 aprile 2018.

Ve’, che coincidenza. Due avvenimenti importanti che aprono e chiudono un periodo preciso di 365 giorni molto, molto intensi.

Così stimolato, in questi giorni di tanto in tanto mi sono fermato a ripensare a i trecentosessantacinque giorni appena trascorsi, riflettendo sui momenti più belli e sulle difficoltà  dell’anno appena trascorso. Eh sì, è stato un anno davvero molto intenso.

Subito dopo la laurea Elisa è uscita di casa andando a vivere con il moroso. Si è fatta pure un secondo trasloco, ha trovato lavoro e l’ha trovato anche il suo compagno. Anzi, lui ne ha addirittura trovati due. Alla loro età le decisioni si prendono velocemente e i cambi sono repentini.

Senza Elisa la casa è sembrata subito più spaziosa e Chiara ne ha approfittato per portarci in casa, trasformandola in un mezzo allevamento, cinque cani neonati da accudire come fossero dei bimbi. Non lo sapevo, ma adesso ho capito che erano le  prove generali dello spettacolo andato in scena in questi giorni, con Chiara che accudisce la neonata umana figlia sua.

Nel frattempo all’inizio e alla fine dell’estate siamo riusciti a concederci anche qualche giorno di vacanza, vorticosamente. Prima in Germania e Svizzera e poi in Spagna e Francia. Davvero veloce ma è stato come cadere in un caleidoscopio di luoghi bellissimi dalle Cascate dei Schaffhausen, la castello di Hohenzollern, dalla Duna di Pilat, a Lascaux, alle feste di Bilbao, Andorra, Saragozza, Perpignan, Bardenas Reales…

In quel periodo Chiara ci stava dando dentro per concludere il suo percorso universitario e a novembre è arrivata la sua laurea in veterinaria, e poi l’esame di stato. Wow che bello! E’ stata davvero brava, mi dico, e mi perdo a ragionare quanto possa essere di stimolo la competizione tra sorelle.

Ragionamento che si rivela errato. Lo capisco in dicembre quando, facendomi trovare un’ecografia sulla tovaglia all’ora di pranzo, Chiara mi dice di che quella è la prima foto di mia nipote e che lei è al quinto mese. Oh oh…. bello, sì, ma mi pare anche un po’ preoccupante. Dove abiterete? Come farete per mantenervi? Non potevate stare più attenti, mannaggialamadonna.

Ma in tempi tutto sommato brevi Chiara e il suo compagno, hanno trovato lavoro  e casa. Noi genitori, quasi nonni, abbiamo dato una mano (io non tantissimo, per la verità)  per la sistemazione, ma ci è servito per prendere coscienza che i nostri figli stanno diventando grandi davvero.

In gennaio arriva un secondo viaggio, breve ed intenso, dovuto anche all’insistenza di un cugino credente che, innamorato di Gerusalemme, mi ha trascinato in una città dal fascino tutto suo. Indimenticabile.

Quest’anno  mi sono anche messo a dieta e ho perso quasi dieci chili tra luglio e ottobre. Ho meno panza, ma mi cascano tutti i pantaloni, dovrò rinnovare il guardaroba. Poco male. La cosa sembra comunque aver avuto effetti molto positivi sulla mia salute, almeno così dice il cardiologo.

In questi dodici mesi ho mantenuto la mia iscrizione all’UAAR e dato una mano al circolo, ma con una “militanza dal volto umano” come la definisce Enrico, il nostro coordinatore. In pratica, ognuno fa quello che può, cercando di non consumarsi nei troppi impegni che poi portano a mandare tutto in vacca, magari pure a male parole.

Alla faccia dell’età anagrafica ho deciso anche di imparare a galleggiare e nuotare un po’ meglio e in novembre mi sono iscritto ad un corso di nuoto. I mercoledì frequento un nuovo gruppo di belle persone alla piscina di Formigine, cittadina nella quale, e questa è l’ultima novità, ho appena preso l’impegno di candidarmi in una lista civica.

In quest’anno anche il lavoro ha avuto qualche cambiamento, a volte negativo, comunque superato, ma ci sono state anche opportunità interessanti che si sono aperte. La politica mi ha dato qualche soddisfazione (poche per la verità, sono tempi grami a sinistra) e, purtroppo, molte delusioni, ma si prosegue..

Poi molti altri avvenimenti, molti incontri con amici e amiche vecchi e nuovi, mostre visitate, giri in bici, libri letti, film visti, cibi mangiati,  le partite di rugby, qualche aiuto alla squadra di touch, un sacco di belle cose, non è che posso scrivere tutto un anno in poche righe.

I momenti brutti di sconforto e delusione non sono mancati si sono uniti ad altre difficoltà. In certi momenti mi sono trovato a non dormire, a non essere lucido nelle mie valutazioni, attraversando un periodo pervaso da un sottile strato di ansia in cui le mie tensioni sono sfociate in sbalzi d’umore, eccessi di rabbia e cattiverie gratuite. Ma ho avuto anche la fortuna di aver avuto vicino a me tante persone che mi hanno capito e aiutato, anche amici che un po’ a sorpresa, vedendomi in difficoltà mi hanno sostenuto permettendomi di non bruciarmi del tutto.

Tornando alla notifica di Facebook di due giorni fa. Mi sono riservato un po’ di tempo per ripensare all’anno appena passato e ho fatto bene. Non tutto quanto è avvenuto è stato bello ed entusiasmante, ci sono stati anche momenti spiacevoli, brutti, dolorosi e difficili, che mi hanno attanagliato di notte, lasciandomi stremato. Ripercorrere l’anno e ritrovare questi momenti negativi è stato faticoso e in certi momenti mi ha purefatto soffrire un po’. Ma allo stesso tempo mi sono accorto che se osservo le cose belle accadute, i momenti felici trascorsi insieme alle persone alle quali voglio bene e che mi vogliono bene, beh, cavoli!, questi ricordi positivi acquistano forza, diventano nitidi, luminosi e abbaglianti.

Portare la propria attenzione sulle cose belle che ci accadono ridimensiona e rende più sopportabile anche quello che sta accedendo o è accaduto di negativo.  O addirittura ci consente di vedere aspetti positivi in quel che ci è accaduto. Ben venga perciò anche una notifica Facebook, o una ricorrenza, o un anniversario, un incontro, una fotografia, un pretesto qualsiasi per riportare alla memoria e ripensare ai momenti belli e di felicità. Non possiamo lasciarceli sfuggire.

 

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