Il sistema elettorale ideale

E’ un po’ che ho in mente di scrivere due righe per descrivere il sistema elettorale perfetto (secondo me).

Ho scritto da poco un commento su oknotizie (nota del 1 agosto 2017: OKNotizie non esiste più rimosso il link) e, sull’inerzia di quel commento, proseguo sul blog, riordinando un pochino le idee.

 


Sistema elettorale proporzionale puro su collegio unico nazionale per eleggere 630 deputati, senza soglia di sbarramento e con la possibilità di esprimere una preferenza unica.

Quindi, le caratteristiche sono:

  • Proporzionale puro
  • Collegio unico nazionale
  • Senza soglie di sbarramento
  • Con preferenza unica
  • 630 deputati

Perchè proporzionale?

Qui si potrebbe aprire una discussione lunghissima. Fondamentalmente ritengo che nel luogo dove si fanno le leggi (il Parlamento) debbano essere il più possibile presenti tutte le componenti della società civile.

Perchè il collegio unico?

L’unico scopo dei collegi è di permettere ai partiti di fare pateracchi. Per esempio usare nomi eccellenti come richiamo per le masse, mettere candidati sicuri in collegi sicuri, e candidati da trombare in collegi da trombamento ecc. ecc. In pratica i collegi elettorali sono usati dai partiti per negare o distorcere la volonta’ popolare.

Inoltre non ho mai capito perchè, in un’elezione nazionale, io posso votare  solo per i rappresentanti del mio colleggio. Se stimo un candidato siciliano o bellunese, perchè non posso votarlo se abito a Modena? In generale il collegio elettorale dovrebbe avere le dimensioni del territorio su cui si svolgono le elezioni. Per le politiche, collegio unico nazionale. Per le regionali, collegio unico regionale e cosi’ via.

Perchè la preferenza unica

Beh, a me piace l’idea di poter indicare nominalmente un candidato. Il mio candidato. La prefenza toglie un po’ di potere ai partiti, che ne hanno troppo, per ridarlo ai cittadini.

Penso che l’espressione della preferenza aumenti il grado di interesse alla cosa pubblica. Se il candidato per il quale ho espresso la preferenza viene eletto, lo sento più “mio”, lo seguo con maggiore attenzione, sto attento ai suo sbagli e ai suoi successi. Insomma partecipo di più e, come diceva Gaber, liberà è partecipazione.

Le preferenze multiple non vanno bene, perché possono essere usate per “codificare” il voto e controllarlo. Perciò sono state abolite un po’ di tempo fa, con un famoso referendum. La preferenza unica non si presterebbe a questo giochino e darebbe un po’ di potere agli elettori sulla scelta dei rappresentanti.

Perchè senza soglia di sbarramento?

Credo che l’assenza di soglie di sbarramento favorisca la nascita di nuovi soggetti politici, il ricambio della partitocrazia. Ammettiamo che domani io voglia fondare un partito. Impresa gia’ di per se’ faticosissima. In un sistema proprozionale puro con meno dello 0,2% posso avere un deputato e una minima rappresentanza parlamentare (leggi visibilita’). Invece con meccanismi piu’ o meno perversi (come l’introduzione di una soglia di sbarramento artificiale) la difficoltà di essere rappresentati aumenta tantissimo. E, in parlamento, c’è bisogno di “minoranze”.  Voglio ricordare le tante battaglia radicali (obiezione di coscienza, divorzio, aborto) molto importanti per il paese, portate avanti da un partito che aveva l’1,5%.

(Poi il PR ha deciso di suicidarsi promuovendo il maggioritario. Questo per me rimane un mistero della psiche umana)

Perchè 630 deputati?

Nessuna ragione particolare. Ma non ne vorrei troppo pochi. Se dimezzo il numero di deputati, devo raddoppiare il numero di voti per poter eleggere un rappresentante in parlamento.  Sarebbe come mettere una soglia di sbarramento.

Un sogno, certamente… ma molto democratico mi sembra.

43 thoughts on “Il sistema elettorale ideale”

  1. Devo proprio dire che sono molto contrario alle tue argomentazioni. Soprattutto per quel che riguarda gli sbarramenti. Troppi partiti fanno solo casino, di minoranze ne basta una. Soprattuto il tuo errore è “se un giorno voglio farmi un partito mio”, beh questa è una tendeza che va molto di moda in Italia, dove nascono partiti come funghi ogni qual volta che qualcuno cambia idea su qualcosa. Invece bisognerebbe rinnovare i partiti già preesitenti: pensa al Partito Conservatore britannico, che esiste dalla prima metà del milleottocento, ed è ancora oggi attualissimo, o al Partito Repubblicano statunitense che ha più volte cambiato la sua ideologia senza dover fondare chissà che partiti.

    Inoltre la legge elettorale dovrebbe fare in modo che un governo riesca a durate tutta la legislatura, cosa che senza premio di maggioranza, almeno in Italia, è impossibile.

  2. 1. Scrivi: troppi partiti fanno solo casino di minoranze ne basta una.
    Beh, per semplificare ti propongo una soluzione ancora migliore: un bel partito unico e minoranze zero. Il casino si riduce un bel po’, non credi?

    2. L’idea di mettere degli ostacoli per rendere difficoltosa la costituzione di nuovi soggetti politici la trovo ripugnante come l’abolizione dei parititi praticata da tutte le dittature.

    3. Il più lungo periodo di stabilita’ di uno stesso governo nella storia recente d’Italia, è stato ottenuto durante il fascismo…

    Insomma: è chiaro che un po’ di casino, la contrapposizione tra le parti e di instabilità sono tutte gabelle che si devono pagare per avere in cambio, libertà, giustizia e democrazia.

    Io preferisco cosi’.

  3. Un buon motivo per avere tanti parlamentari.

    Le assemble numerose sono meno corruttibili, perchè bisogna “comprare” più persone per riuscire ad influenzare il risultato delle votazioni.

    Per questo che in Italia abbiamo un migliaio di parlamentari.

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