Festa della liberazione

Oggi e’ la festa della liberazione. Quasi sessant’anni fa l’Italia veniva liberata dall’occupazione tedesca e gli statunitensi venivano accolti come liberatori. I fascisti sconfitti accumulavano antiamericanismo. I partigiani comunisti festeggiavano insieme ai soldati americani.

Oggi non accade lo stesso. Neanche in Iraq, che a detta di alcuni, sarebbe stato liberato e non invaso. Come mai? Forse perché gli iracheni erano sotto una dittatura, ma non sotto occupazione? Forse perché è troppo evidente che l’eventuale democratizzazione dell’Iraq è solo un “effetto collaterale” di questa aggressione? Forse perché gli USA dicono che iracheni “sono finalmente liberi di scegliersi il loro nuovo governo”, ma appena si profila l’ipotesi di una teocrazia, “no, la teocrazia non va bene…”?

Mah… gli USA contemporanei stanno facendo di tutto per rendersi antipatici. E più gli USA attuano una politica di aggressione e di terrore, meno piacciono ai partigiani e ai comunisti. In compenso piacciano tantissimo ai fascisti e ai loro eredi. Forse che oggi gli USA sono diventati un tantinino fascisti pure loro?

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