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Andrea Leoni, il crocifisso e l’aula del consiglio comunale di Modena

Il consigliere regionale e capogruppo nel consiglio comunale di Modena del Pdl, Andrea Leoni, ha presentato una mozione al comune di Modena per chiedere di appendere un crocifisso nella nuova sede del Consiglio comunale.

“Così come è stata prevista la benedizione della nuova sala del Consiglio comunale di Modena, chiediamo che in essa vi sia affisso il crocefisso. Una presenza negata per troppi da anni da motivazioni ideologiche. […] Non c’è alcuna ragione, se non ideologica, per opporsi alla presenza, all’interno dell’aula consiliare, di un simbolo che, come ha confermato anche la sentenza del Consiglio di Stato, non è solo religioso ma anche emblema di valori civili e morali che fondano la nostra cultura, la nostra civiltà e il nostro Stato laico. Per questo motivo in occasione della ristrutturazione e della inaugurazione della sala del Consiglio comunale di Modena, è arrivata finalmente l’ora che il crocifisso torni ad essere presente in quella sala”.

Questa del crocifisso come simbolo dello stato laico non è una novità, ma ogni volta che la sento mi chiedo come una persona sana di mente possa sostenere una similie stupidaggine senza scoppiare a ridere.

Forse dovremmo cominciare ad appendere un po’ di bandiere con falce e martello nelle chiese. E’ o non è un simbolo religioso?

In effetti dovrei tenere un po’ d’occhio le sparate di Andrea Leoni. Comincio a pensare che possa essere più divertente di Berlusconi.

Comunque non sapevo che fosse stata benedetta la nuova sala del consiglio comunale. Sarebbe ora di finirla con queste superstizioni.

Col sapor di cioccolato, rendo il Cristo prelibato

Gesù di Cioccolato
Gesù di Cioccolato

Un dinamico imprenditore cioccolataio tedesco ha pensato di trovare un nuovo canale per la vendita dei propri prodotti ideando un Gesù di Cioccolato. Dice che con questa sua iniziativa “vuole riportare la religione all’interno delle famiglie”.

La Chiesa però protesta: “E’ terribile vedere l’immagine di Gesù avvolta in un foglio d’oro e mischiata assieme ad altri cioccolatini a forma di coniglio, pinguino o lecca-lecca”. Probabilmente vogliono l’esclusiva sul cannibalismo rituale che stanno promuovendo da un paio di millenni.

L’UAAR diffonde notizie imprecise dicendo che la statuetta ha la forma di un crocifisso e involontariamente dà un’altra idea al fantasioso produttore di cioccolato tedesco. In effetti, però, questa idea qualcuno l’ha già avuta, anche se non su scala industriale, come testimonia la foto:

Crocifisso di Cioccolato (alle fragole)
Crocifisso di Cioccolato (alle fragole)

Se interessati al Gesù di Cioccolata, potete visitare il sito del Cristo di cioccolato.

(Per la cronaca: il nome del produttore è Frank Oynhausen)

Crocifissi vietati a scuola

Purtroppo non in Italia, ma in Spagna. Un tribunale di Valladolid ha ordinato la rimozione del crocifisso dalle aule di una scuola il cui consiglio si era opposto alla rimozione fin dal 2005.

Secondo il giudice la presenza di un crocifisso dove ci sono minori in piena fase di formazione della personalità potrebbe provocare nei ragazzi la sensazione che lo Stato sia più vicino alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni.

Una tale sensazione condizionerebbe la loro condotta in una società che aspira alla tolleranza delle altre opinioni e ideali che non necessariamente coincidono con i propri.

Speriamo che presto anche in Italia si possano leggere sentenze simili….

L’integralismo si scatena

Nei mesi scorsi c’è stato un certo dibattito in merito all’uso del crocifisso nele scuole. Un genitore di fede islamica ha chiesto di mettere un quadretto con una sura del Corano, vicino al crocifisso, nell’aula della scuola dove suo figlio frequenta la prima elementare. Il permesso e’ stato dapprima accordato e poi negato. La sura è stata rimossa. Allora, il genitore si è rivolto al tribunale per far rimuovere ANCHE il crocifisso. Quando il giudice ha scritto una motivata ordinanza, chidendo la rimozione del crocifisso è inizata un’indegna gazzarra sull’argomento. Risultato (parziale): ordinanza annullata, tribunale che si dichiara “incompetente” e affermazione del più stupido integralismo cattolico. Tant’è vero che nella classe di Chiara il crocifisso non c’era, e adesso è stato ripristinato.

Discutendo dei crocifissi nei luoghi della pubblica amministrazione, e più in generale delle “offese alla religione”, un mio amico sostenava più o meno questa posizione: “Se affermo che la mia personale religione considera un’offesa usare una qualsiasi parola di senso comune, per esempio “organo”, allora nessuno può più dire “organo”, se no mi offende”. Era una provocazione, che doveva scatenare una riflessione sull’assurdità di certe pretese cattoliche e sul fatto che la suscettibilità immotivata di tipo religioso non non dovrebbe essere regolamentata da leggi dello stato.

Quasi nessun cattolico capiva questa provocazione e ciò mi stupiva, perchè perfino tra i cattolici ce ne sono molti è rispettosi delle leggi e della laicità dello Stato. Ma oggi, sul giornale ho letto dell’assurdo attacco alla pubblicità del Motorshow di Bologna nella quale si gioca con il concetto di “luogo di culto”, paragonando il salone ad una chiesa. Tubi di scappamento che ricordano un organo e candele con la cera sciolta alla base, per ricordare quelle votive. E allora, d’un lampo, ho capito che la frase del mio amico non poteva essere capita, perchè invece di essere interpretata appunto come una provocazione, veniva presa molto più seriamente e considerata una affermazione di carattere religioso.

Cristo è risorto. Effetti speciali.

Come ben sapete, nei giorni scorsi si è scatenata una polemica nazionale con la storia dei croficissi obbligatori. Ispirato da questa storia, ho pubblicato un intervento dell’UAAR su Giramondo.

Come sapete, il crocifisso rappresenta un uomo torturato a morte. Certi crocifissi sono veramente impressionanti e dovrebbero essere vietati ai minori. Però, noi italiani viviamo in una società tradizionalmente cattolica, ci siamo ormai assuefatti. Facciamo fatica a pensare che un crocifisso possa addirittura spaventare.

Siccome nei giorni scorsi, con un amico artista, ho iniziato a parlare di quanto possano essere terrorizzanti i crocifissi, e gli ho proposto di realizzare un nuovo crocifisso, particolarmente realistico e orripilante.

L’amico artista, infatti, è specializzato in effetti speciali e ha lavorato nel cinema con Lamberto Bava, Sergio Stivaletti e Dario Argento. Da queste esperienze ha acquisito una notevole capacità nella realizzazine di sculture realistiche.

Questo e’ un esempio:

Non credo che il mio amico realizzerà mai il crocifisso realistico, ma mi ha raccontato questa storia che vi riporto pari pari, perchè mi è sembrata bellissima.

Riguardo alla storia del cristo-demone eccoti un breve riepilogo: Sergio Stivaletti realizzò questo “cadavere di Cristo” in lattice di gomma per L’INCHIESTA di Damiano Damiani (anno 1985 mi pare) e quando (nel 1986) ci trovammo nell’emergenza di realizzare in fretta la prima mummia di demone (per Demoni 2) che prendeva vita decidemmo di riciclare la “santa salma” all’uopo.

E cosi’ con l’aggiunta di zanne e artigli (e con la stuccatura accurata di stigmate e segni della corona di spine) il cadavere di Gesu’ fu trasformato nel demone-capo di Demoni 2.

In seguito il neo-demone fu riciclato di nuovo come cadavere mummificato dell’architetto pazzo nel film La Chiesa di Michele Soavi.

Non è bella questa storia di resurrezioni incomplete in cui il Cristo, invece di ritornare completamente vivo diventa prima uno zombie e poi si reincarna in un architetto pazzo?