L’integralismo si scatena

Nei mesi scorsi c’è stato un certo dibattito in merito all’uso del crocifisso nele scuole. Un genitore di fede islamica ha chiesto di mettere un quadretto con una sura del Corano, vicino al crocifisso, nell’aula della scuola dove suo figlio frequenta la prima elementare. Il permesso e’ stato dapprima accordato e poi negato. La sura è stata rimossa. Allora, il genitore si è rivolto al tribunale per far rimuovere ANCHE il crocifisso. Quando il giudice ha scritto una motivata ordinanza, chidendo la rimozione del crocifisso è inizata un’indegna gazzarra sull’argomento. Risultato (parziale): ordinanza annullata, tribunale che si dichiara “incompetente” e affermazione del più stupido integralismo cattolico. Tant’è vero che nella classe di Chiara il crocifisso non c’era, e adesso è stato ripristinato.

Discutendo dei crocifissi nei luoghi della pubblica amministrazione, e più in generale delle “offese alla religione”, un mio amico sostenava più o meno questa posizione: “Se affermo che la mia personale religione considera un’offesa usare una qualsiasi parola di senso comune, per esempio “organo”, allora nessuno può più dire “organo”, se no mi offende”. Era una provocazione, che doveva scatenare una riflessione sull’assurdità di certe pretese cattoliche e sul fatto che la suscettibilità immotivata di tipo religioso non non dovrebbe essere regolamentata da leggi dello stato.

Quasi nessun cattolico capiva questa provocazione e ciò mi stupiva, perchè perfino tra i cattolici ce ne sono molti è rispettosi delle leggi e della laicità dello Stato. Ma oggi, sul giornale ho letto dell’assurdo attacco alla pubblicità del Motorshow di Bologna nella quale si gioca con il concetto di “luogo di culto”, paragonando il salone ad una chiesa. Tubi di scappamento che ricordano un organo e candele con la cera sciolta alla base, per ricordare quelle votive. E allora, d’un lampo, ho capito che la frase del mio amico non poteva essere capita, perchè invece di essere interpretata appunto come una provocazione, veniva presa molto più seriamente e considerata una affermazione di carattere religioso.

Presentazione di "Maloca, Maloca" a Belluno

Presentazione Maloca MalocaVisto che molti bellunesi (in particolare uno che si chiama Roberto P.) leggono questo blog, meglio riportare la notizia che giovedì prossimo 23 ottobre, alle 20.30, Michela presenterà il suo libro all’auditorium di Belluno. La presentazione è organizzata dal comune di Belluno, dalla libreria di Alessandro Tarantola e dall’associazione Samarcanda – Cose dell’altro mondo.

Scoperte cinematografiche recenti…

La settimana scorsa hanno mandato in onda in TV il film Vajont di Martinelli. Sabato, mio cugino Mario mi ha detto che nel film hanno fatto le comparse Alessandra Sonego e anche Alessandro (il figlio di Giorgia). Accidenti, l’avessi saputo avrei guardato con più attenzione. Pare che Alessandra, pur comparendo in una scena al posto della Morante, non si distingua tantissimo. Alessandro, invece, è inquadrato proprio bene, mentre balla con una bambina.

Festa dei coscritti 2003

Beh, è già passato un anno! Ci siamo trovati ancora per la festa dei coscritti. Questa volta il ritrovo è stato al Bar Bianco in Cansiglio. Ottima cena. Lo chef, sorpresa sorpesa, era il prof. Zama che ha cambiato mestiere. La cosa più singolare è che tutta la serata è stata caratterizzata dai cervi. Mentre eravamo ancora a Farra, ci è arrivata una telefonata per dirici di fare attenzione salendo in Cansiglio, perché era pieno di cervi che attraversavano la strada. Durante la cena sono uscito insieme a Mario e abbiamo sentito i cervi bramire. La mattina, verso le sei, dopo essere passati da ristorante a discoteca e casa, siamo tornati in Cansiglio e abbiamo visto i branchi di cervi. Prima solo sentiti, e poi man mano che rischiarava, li abbiamo visti, nella nebbia… Uno spettacolo che ci ha fatto dimenticare la stanchezza. La cena è stata buona, e Ermanno ha organizzato una gara di Karaoke. Appuntamene nel 2004!

Cyrano

Avrebbe dovuto iniziare ieri sera una trasmissione televisiva con Massimo Fini come conduttore. Sarebbe andato in onda verso l’una e mezza, un orario che non prevede vagonate di telespettatori. Il programma non avrebbe avuto come argomento principale la politica, ma il costume. Cyrano (che sarebbe stato proprio Massimo Fini) avrebbe commentato a modo suo. Il tema della prima puntata sarebbe stato la difficoltà di accettare la morte e la vecchiaia. Tutto era pronto ma… all’ultimo momento è arrivato un veto sulla persona del conduttore. La trasmissione è saltata. Massimo Fini ha avuto la stessa sorte di Biagi, Luttazzi, Santoro e chissà quanti altri meno famosi di cui non sappiamo nulla.

L’Unità pubblica una lettera di Massimo Fini sotto le parole “Cronache da un paese non libero”. Difficile immaginare un titolo più appropriato.