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L’integralismo si scatena

Nei mesi scorsi c’è stato un certo dibattito in merito all’uso del crocifisso nele scuole. Un genitore di fede islamica ha chiesto di mettere un quadretto con una sura del Corano, vicino al crocifisso, nell’aula della scuola dove suo figlio frequenta la prima elementare. Il permesso e’ stato dapprima accordato e poi negato. La sura è stata rimossa. Allora, il genitore si è rivolto al tribunale per far rimuovere ANCHE il crocifisso. Quando il giudice ha scritto una motivata ordinanza, chidendo la rimozione del crocifisso è inizata un’indegna gazzarra sull’argomento. Risultato (parziale): ordinanza annullata, tribunale che si dichiara “incompetente” e affermazione del più stupido integralismo cattolico. Tant’è vero che nella classe di Chiara il crocifisso non c’era, e adesso è stato ripristinato.

Discutendo dei crocifissi nei luoghi della pubblica amministrazione, e più in generale delle “offese alla religione”, un mio amico sostenava più o meno questa posizione: “Se affermo che la mia personale religione considera un’offesa usare una qualsiasi parola di senso comune, per esempio “organo”, allora nessuno può più dire “organo”, se no mi offende”. Era una provocazione, che doveva scatenare una riflessione sull’assurdità di certe pretese cattoliche e sul fatto che la suscettibilità immotivata di tipo religioso non non dovrebbe essere regolamentata da leggi dello stato.

Quasi nessun cattolico capiva questa provocazione e ciò mi stupiva, perchè perfino tra i cattolici ce ne sono molti è rispettosi delle leggi e della laicità dello Stato. Ma oggi, sul giornale ho letto dell’assurdo attacco alla pubblicità del Motorshow di Bologna nella quale si gioca con il concetto di “luogo di culto”, paragonando il salone ad una chiesa. Tubi di scappamento che ricordano un organo e candele con la cera sciolta alla base, per ricordare quelle votive. E allora, d’un lampo, ho capito che la frase del mio amico non poteva essere capita, perchè invece di essere interpretata appunto come una provocazione, veniva presa molto più seriamente e considerata una affermazione di carattere religioso.

Dov’è che l’ho già sentito ‘sto nome?

L’amministratore delegato e presidente dell’ENEL è Paolo Scaroni. Chissà quali criteri si usano per scegliere il presidente dell’ENEL. Forse la competenza tecnica, o la lungimiranza, o l’onestà oppure le capacità organizzative. Sono proprio tanti i criteri. Chissà come dev’essere difficile individuare tra i tanti candidati il presidente giusto per una carica così importante. Sono domande che uno si pone. Specialmente se in quella carica, ci va a finire bello bello uno come Scaroni che, come ricorda Travaglio sull’Unità, fu condannato proprio per aver pagato tangenti all’ENEL.

E poi ci si stupisce se capitano i black out…

Si faccia luce

Si’. lo so, sembra una comica. Ma la Margherita ha chiesto proprio una commissione d’inchiesta che faccia luce sul black out.

La richiesta avrebbe potuto vincere la classifica della “barzelletta del giorno”, ma verso sera il nostro presidente del consiglio si è prodotto in un invervento televisivo a reti unificate per spiegare quant’è bella la riforma delle pensioni che ha in mente.

E così ha vinto lui.

Black out – una truffa ben organizzata?

Stamattina ci siamo svegliati per colpa del black out. Verso le sette, dal salotto, veniva una musica. Subito ho pensato che fossero i bimbi che si erano alzati per guardare i cartoni animati. – Maledetti – ho pensato. Ma poi ho ascoltato meglio. Era “Il flauto magico”, di Mozart. Impossibile che fossero i bambini. Mi sono alzato e c’era lo stereo che era partito da solo, avviando la cassetta inserta nella piastra. – Mah, che strano – Accendo la TV e apprendo che tutta l’Italia (Sardegna esclusa) ha subito il più grande black out mai avvenuto. Dalle 3.20 di questa notte è mancata la corrente dappertutto. L’energia elettrica ha cominciato a ritornare dalle sette questa mattina. E poi via via durante la giornata, anche nelle altre regioni. Pare che si tratti di un guasto sulle linee che imporano Megawatt dalla Francia. Tutti allarmati in TV. Servizi speciali. Mi dispiace ma continuo a pensare che c’e’ qualcosa che non funziona, qualcosa di organizzato, una regia. Già quest’estate, quando si sono verificate le prime interruzioni di energia elettrica, quelle definite a macchia di leopardo, mi pareva ci fosse qualcosa di strano. Possibile che, improvvisamente, la corrente non basti più? E che sia tutta colpa dei condizionatori domestici? Ma com’e’ possibile che siano in condizionatori usati in casa a far mancare la corrente di giorno? Di giorno la gente è al lavoro e il condizionatore a casa funziona soprattutto di sera. E poi la percentuale di energia elettrica usata per i condizionatori e’ comunque piccola, se confrontata con quella usata nell’industria. Ma non siamo in piena recessione? Non si consuma meno? Mah…

Questo black out, comunque, oltre a convincermi sempre di più che sia tutto organizzato per potere dare inizio con urgenza alla costruzione di nuove centrali, senza rispettare criteri di opportunità, necessità, sicurezza e contenimento costi , mi ha anche allarmato perchè dimostra quanto siamo dipendenti dall’energia elettrica.

Faccio un parentesi: l’interruzione di questa notte sembra dimostrare come la nostra rete eletterica sia, non solo insufficiente, ma anche fragile. Dal punto di vista della difesa (militare) intendo. Siamo fragilissimi. Per mettere in ginocchio l’Italia, non servono bombardamenti a tappeto come per le recenti aggressisioni alla Yugoslavia, all’Afghanistan, all’Iraq, ma basta interrompere due linee elettriche e il nostro paese e’ ridotto alla paralisi. Non c’e’ bisogno di eserciti, ma bastano piccoli commando, per umiliare un’intera nazione. Fine parentesi.

Poco fa do’ un’occhiata a Repubblica Online. Il presidente Ciampi dice che il black out è stato “Un segnale allarmante” e poi si è rivolto ai politici: “Bisogna superare le lentezze”, “Non si può rallentare la costruzione di nuove centrali”.

Sì, lo so. Sono diffidente. E perciò non ci credo. Sono ogni giorno sempre più convinto che ci sia della volontarietà in questi black out. Mi sbaglio o stiamo partendo con la privatizzazione dell’ENEL?

Ho fatto una ricerchina veloce in internet. Parole chiave “privatizzazione enel” e cosa trovo come prima pagina? Questo interessante comunicato dei cobas-energia del 1 luglio. Leggetelo che fa bene.