Al referendum noi diciamo NO

Gran bella iniziativa a Milano. Nella metropolitana diversi cori e bande hanno cantato un testo per sostenere il NO al referendum del 4 dicembre.

Il video circola da qualche giorno. L’audio non è ottimale e non ho capito bene le parole, ma ho provato a trascriverle lo stesso.

Se ci sono errori lasciate un commento sotto

Parole del Coro per il NO. Al referendum noi diciamo NO.

Al referendum rispondiamo NO
Al referendum rispondiamo NO

A chi a sconvolto la Costituzione
noi senza eccezione
rispondiamo NO

Al referendum diciamo NO
Al referendum diciamo NO

Non è che il nuovo sia per forza figo
questo brutto intrigo
ci farà penar.

A Matteo Renzi rispondiamo NO
A Matteo Renzi rispondiamo NO

Personalizzati la tua elezione
la Costituzione
no, non la toccar

E alla Boschi noi diciamo NO
E alla Boschi noi diciamo NO

per il Senato qualche spesa certo
il ponte sullo stretto
non lo pagherò

E alla Madia rispondiamo NO
E alla Madia rispondiamo NO

I senatori me li eleggo io
e nemmeno un dio
lo farà per me

Al referendum noi diciamo NO
Al referendum noi diciamo NO

Noi siamo tutti partigiani veri
oggi come ieri
noi diciamo NO
Noi siamo tutti partigiani veri
oggi come ieri
rispondiamo NO

Votiamo tutti rispondendo NO
Votiamo tutti rispondendo NO

Questa riforma tutta autoritaria
manderemo all’aria
rispondendo NO

al-referendum-noi-votiamo-NO

Signore e Signori – papa, contadin e salvini

Questo post non ha molto senso. Ha solo due obiettivi.

  1. Prendere per il culo Salvini
  2. Testare un vecchio principio SEO

signoresignori-locandinaUn amico ha scritto un commento su Facebook in cui citava il celebre film “Signore e Signori” di Pietro Germi.

Come diceva il buon Cristofoletto in Signore e Signori, “el capise de più el Papa e’l contadín che ‘l Papa solo”.

Gli ho risposto dicendo

Ci sono persone però che sono dei veri buchi neri dell’ignoranza. Persone che se ti passano accanto ti riducono la capacità di ragionare, ti diminuiscono le conoscenze che hai acquisito in anni di studio e diventi un po’ più ignorante anche tu.
Per esempio Salvini. Sono convinto che parlando di Salvini, Cristofoletto direbbe: “el capise de più al contadin da solo, che ‘l contadin co’ Salvini”

Poi, avrei voluto rivedere la scena e ho fatto una ricerca su Google, con una query un po’ specifica, con le virgolette e tutto:

 “signore e signori” “contadin” “papa” “cristofoletto” 

Risultato? Non c’è neanche una pagina. O meglio, non c’era, perché adesso c’è questa che state leggendo.

Se volete, il film su youtube c’è tutto intero, ma non si può incorporare. Perciò cliccate qui.

 

 

Google, Bing e il Mollone di Roma

Da un po’ di tempo ho l’impressione che l’attività di Google sia condizionata da una premessa:  gli utenti sono dei deficienti (premessa che sfogliando un qualsiasi social network sembra empiricamente provata, ma lasciamo stare).

Cioè, quando si fa una ricerca, Google, invece limitarsi a cercare prendendo quello che ha scritto una persona, fa un ragionamento che presuppone l’incapacità di intendere e di volere di quell’utente. È come se Google dicesse, caro utente, hai cercato X, ma in realtà volevi cercare Y, te la faccio io la ricerca che tu avresti voluto fare se non fossi un idiota. E presenta dei risultati che c’entrano poco o nulla con quello che la persona stava cercando.

Questa mattina ho avuto la prova che Google fa proprio così.

virginia_raggi
Virginia Raggi. Ha proposto la funivia invece del mollone.

Qualche giorno fa, Virginia Raggi, la candidata per i 5 stelle a sindaco di Roma), in una conferenza stampa al Senato ha presentato il piano mobilità per Roma.  Tra le varie proposte anche l’idea di  una funivia che colleghi Casalotti a Boccea, due zone di Roma altamente congestionate. Continue reading Google, Bing e il Mollone di Roma

Grazie Cruijff

Oggi è morto Cruijff, Johan Cruijff, leggendario giocatore e allenatore di calcio. Il mio primo ricordo.

Non avevo ancora 12 anni quando il calcio totale olandese fece la sua comparsa sulla scena internazionale. Era il 1974 e i mondiali erano quelli di Monaco. Ricordo l’emozione di questa partita contro l’URUGUAY.

Avevo la TV in bianco e nero (quasi tutti allora…). I giocatori dell’Uruguay sembravano usciti dalla macchina del tempo: quadrati, spigolosi, cattivi. Veri uomini che giocavano contro ragazzini impertinenti da prendere a sculacciate, capitanati dal più impertinente di tutti: Johan Crujiff.  Ma che sorpresa quando questi ragazzini sconvolsero il routinario mondo del calcio che conoscevamo. Eppure erano rispettosissimi delle regole (vedi l’uso del fuorigioco al minuto 4:40). Anzi le fruttavano a loro vantaggio. Una rivoluzione, ma gentile. Come non appassionarsi?

Vi riporto una sintesi di quella partita, nella quale ho ritrovato (grazie Youtube!) un’azione della quale conservavo il ricordo, ma che non avevo più rivisto.

Eppure ho ben chiaro in mente, come se fosse appena successo, il momento che potete trovare al minuto 2:34.

Un giocatore dell’Uruguay, credo il fosse uno dei più rappresentativi, è a centrocampo. Sa di essere forte e non è preoccupato. Sa di poter vincere l’uno contro uno, uscendosene con eleganza. Ma succede una cosa mai vista prima. Forse azioni simili si potevano vedere solo nei campetti improvvisati con i bimbi che corrono a grappolo, tutta la squadra, anzi tutte e due, intorno al pallone. Succede infatti che gli arrivano addosso non uno, non due, non tre ma cinque giocatori, in rapida sequenza. Un assalto irresistibile.

Il centrocampista uruguaiano cade e la sintesi di Youtube passa ad altro, ma nella mia memoria si è fissata la faccia stupefatta di un quel giocatore travolto, che non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo. Il ’68 era appena passato, il mondo stava cambiando rapidamente e io non avevo neanche 12 anni. Forse è stato il momento in cui ho amato di più il calcio. Più ancora di Italia-Germania 4-3 o dei mondiali dell’82.

Per questo, oggi che il capitano di quella squadra se ne è andato per sempre, devo dire grazie Olanda. Grazie Johan Cruijff

Link

Come uscire da Skype con Windows 10

Da un paio di giorni ho installato windows 10. O meglio, si è praticamente installato da solo. Problemi pochi, vantaggi zero. Anzi vedo un sacco di svantaggi:

  • certe finestre piccoline di alcuni applicativi vecchiotti non hanno più spazio per la cornice
  • alcuni caratteri sono troppo grandi
  • altri sono sfuocati
  • dopo un giorno di lavoro (abituale, nulla di straordinario) il sistema si è piantato. Un crash con tanto perdita dei dati
  • SAGE ACT! mi dà un errore ogni volta che esce. Sospetto che non sta funzionando benissimo.

Vantaggi? Boh, l’unico che vedo è quello di aver unificato desktop e interfaccia “nuova”, quella a touch. Mah..

Invece ho perso un po’ di tempo con Skype. L’ho installato e non riuscivo a chiudere l’applicazione. (Io uso Skype solo saltuariamente). Riuscivo solo a ridurre il programma a icona. Il pulsante di destra non offre soluzioni. E neppure l’esplorazione del menu.

Alla fine ho consultato la rete e ho visto che non sono solo e ho trovato anche la soluzione, per la verità abbastanza banale.

1° passo per uscire da Skype con Windows 10

Bisogna cercare l’icona giusta, che si trova nella barra delle applicazioni, tra quelle nascoste.

Fotografia_dello_schermo_081115_041400_PM

 

2° passo per uscire da Skype con Windows 10

Bisogna cercare l’icona di Skype e col pulsante di destra cercare la voce “Esci”

Fotografia_dello_schermo_081115_042147_PM

 

Facile no?