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L’exit strategy di Renzi

 

L'ha detto lui, mica io
L’ha detto lui, mica io

A poche ore dal voto, Renzi non è più sicuro di avere la fiducia. Secondo me anzi, ha deciso che non ce l’avrà proprio. In ogni caso, il problema è  questo. Come può Renzi uscire da questa situazione senza rimediare una figura di merda galattica? Semplice, qualora mancasse la fiducia, bisogna che la colpa ricada qualcun altro. Berlusconi? Civati? Il m5s? Gli elettori? I rottamati che non si arrendono? Non importa. Ma bisogna che qualcuno se la prenda. E allora ecco il primo segnale.

Delrio: «Renzi non ha paura di andare a votare»

Traduzione. Se non ci darete la fiducia, che non vi venga neppure in mente di attribuire di dire che l’uomo del fare,  non è riuscito a fare una cippa,  e quindi di mandarlo a casa. Renzi rimarrà in ogni caso saldamente al suo posto e guiderà il PD alle elezioni. Dove ovviamente sarà sonoramente battuto, a tutto vantaggio del Berlusca. E la storia si ripeterà.

Però io credo che stiano facendo e rifacendo freneticamente i conti e che siano arrivati alla conclusione che la fiducia non ci sarà proprio e quindi domani meglio arrivare ad una sfiducia chiara e netta pronti a far ricadere la colpa su qualcun altro.

E infatti è arrivata la dichiarazione che probabilmente farà mancare la fiducia, fatta dal parafulmine Delrio (mica da Renzi in persona così si può sempre smentire). Una dichiarazione che, se non ritrattata, prepara il terreno alla sfiducia netta:

Delrio: «Si farà legge su conflitto di interessi»

Ma come? Una legge su conflitto di interessi? Ma pensate davvero che dopo una simile uscita Berlusconi e il NCD vi possano ancora votare la fiducia? Non potete crederci anche voi. Specialmente tenendo conto che appena il 29 gennaio scorso lo stesso Delrio dichiarava «Legge sul conflitto d’interessi? Il premier Letta non può chiedere la luna». Quindi, se non Berlusconi non vi vota, al colpa è sua, ma delle destra cattiva.

A dire il vero c’è anche la possibilità che Berlusconi voti in ogni caso per la fiducia, nonostante questa dichiarazione. (Ovviamente lo farebbe in virtù di qualche accordo extra parlamentare col condannato che poi il PD non farà nulla, tanto quelli del PD ci sono abituati a mandar giù rospi radioattivi). In questo caso la dichiarazione sul conflitto di interessi fatto oggi potrebbe avere un altro duplice scopo. In primo luogo potrebbe compattare l’opposizione interna (es. i Civatiani) che avrebbe un buon motivo per votare la fiducia ad un governo indigesto salvandosi la faccia.  Se poi Civati decidesse di non votare comunque la fiducia, sarebbe colpa sua. “Ma come, mettiamo in programma pure il conflitto di interessi e quello str…. di Civati ci vota contro? Espelliamolo!

Che fini strateghi questi “nuovi” politici del PD…

L’incontro tra Grillo e Renzi

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Grillo ha avuto il pregio di dire, in modo ruvido e antipatico, quello che pensano in molti (dovresti fare il sindaco e invece sei qui, non rappresenti i cittadini ma i poteri forti, prometti una cosa e poi ne fai un’altra, noi riduciamo le spese e tu no…) e Renzi ha rafforzato presso i suoi sostenitori la sua immagine di mediatore pacato e simpatico (apoteosi quando ha detto a Grillo, esci da questo blog).

Dal punto di vista elettorale credo che Renzi abbia consolidato quel che già ha in tasca mentre Grillo possa aver perso qualche voto di chi l’ha votato la scorsa volta, ma guadagnato molti consensi da quella parte di elettorato PD e PDL stufo delle larghe intese o di chi non era neppure andato a votare.

Rilevo pero’ che una volta, quando la diretta streaming non c’era, il “confronto” sarebbe probabilmente stato molto diverso. Questa volta tutti e due i protagonisti erano sotto la spada di Damocle dello streaming e quello che dicevano era condizionato dalla videocamera.

insomma, nonostante la diretta, mi è sembrato tutto più falso di quanto non sia normalmente falso.

L’incontro tra Matteo Renzi e Beppe Grillo trasmesso in streaming su richiesta del Movimento 5 stelle.

Visto su www.internazionale.it

Elezioni subito! Perché non andiamo subito a votare?

Votare subito!
Votare subito!

Nelle motivazioni della sentenza che ha abrogato specifiche norme del porcellum la corte costituzionale dice:

“[…] la normativa che rimane in vigore stabilisce un meccanismo di trasformazione dei voti in seggi che consente l’attribuzione di tutti i seggi, in relazione a circoscrizioni elettorali che rimangono immutate, sia per la Camera che per il Senato. Ciò che resta, invero, è precisamente il meccanismo in ragione proporzionale […] depurato dell’attribuzione del premio di maggioranza

e ancora dice che tra i compiti della corte spetta

ad essa solo di verificare la conformità alla Costituzione delle specifiche norme censurate  e la possibilità immediata di procedere ad elezioni con la restante normativa

Quindi la restante normativa è costituzionale e dà la possibilità di procedere immediatamente con le elezioni. Insomma, se andassimo a votare oggi, avremmo la possibilità di esprimere un voto davvero libero, che segue i dettami costituzionali.

E allora, perché non andiamo al voto subito e non eleggiamo un parlamento scelto dai cittadini invece che dai partiti?

 

Elezioni subito
Elezioni subito

Fonti:

La sentenza: http://goo.gl/sv9iSi

Il sole24ore: http://goo.gl/rg9iVw

Riforme.net http://goo.gl/s7ebkj

I puntini, la mignotta, la soffiata

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Giovanni Sonego‘s insight:

Lo spunto per rileggere questo testo di 3 anni fa è la condanna di Belpietro per diffamazione per aver creato di una notizia sulla preparazione di un attentato a Fini, che in realtà serviva solo a sputtanare Fini.

http://www.giornalettismo.com/archives/1270233/maurizio-belpietro-condannato-per-la-notizia-dellattentato-a-fini/

 

Questa sentenza dimostra che qualche regola c’è, ma chi ha giocato sporco (Berlusconi) è stato comunque favorito ed è riuscito a liberarsi di Fini, che in quel momento era il suo avversario politico più pericoloso.

In attesa che le regole possano essere migliorate, diventanto più rapide nell’applicazione, e che riescano a scoraggiare gli sputtanatori di professione come Belpietro, noi comuni lettori possiamo soltanto cercare di diventare più abili nell’individuare le notizie farlocche di tutti i generi. Non soltanto le bufale delle catene di Sant’Antonio su Facebook ma anche le applicazioni pratiche della “macchina del fango”.

 

All’epoca Alessandro Gilioli analizzò nel dettaglio il pezzo pubblicato e strombazzato da Belpietro in prima pagina del suo “giornale”. Rileggere quanto scrisse Gilioli è molto istruttivo per imparare a riconoscere al volo le finte notizie usate solo per condurre una lotta politica senza regole.

 

(la segnalazione su FB del pezzo di Gilioli è di @Roberto Bonzio)

See on gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it