Ci sono novità con l’8 per mille?

Come tutti gli anni è in arrivo la dichiarazione dei redditi. Come di routine si ripresenta il problema della destinazione dell’8%. Cosa abbiamo appreso in questo periodo?

1. Solo 1 persona su 3 indica la preferenza. Eppure il metodo di riparto prevede che venga distribuito anche l’8 per mille delle persone che non hanno espresso una scelta.

2. Ormai la storia dei Valdesi che non partecipano al riparto e’ una leggenda urbana. Sul loro sito ci sono informazioni discordanti. In una pagina relativa al Sinodo 2001 c’è scritto che hanno deciso di partecipare al riparto. In altre pagine c’e’ scritto il contrario. Ho mandato un messaggio per avere chiarezza. Speriamo rispondano.

3. I Testimoni di Geova e i Musulmani (le piu’ importanti religioni in italia dopo la Cattolica) sono ancora in attesa di un qualche decreto attuativo per poter beneficiare anche loro di questa elargizione a spese del contribuente.

4. Nel 2001 il governo italiano, con un semplice decreto legge, ha fatto in modo di inviare i soldi dell’8% destinati allo stato alle missione “umanitaria/militare” in Albania. E, inoltre, una fetta enorme è andata per la conservazione di beni culturali che appartengono alla Chiesa Cattolica. Ce lo dice oggi un articolo di repubblica del quale riporto un brano.

Anche sulla gestione del suo otto per mille non mancano le polemiche. Nel 2001 i tre quarti dei cento milioni di euro di sua competenza sono stati distolti, con un semplice decreto legge, dagli scopi prefissati. E sono stati impiegati per finanziare la missione in Albania (con i risvolti militari che ne conseguono). Nello stesso anno, appena 500 euro sono andati a progetti per combattere la fame nel mondo. La denuncia arriva dai consumatori dell’Aduc, che contro l’attuale sistema dell’otto per mille hanno lanciato una campagna che va avanti da anni. “Non solo lo Stato costringe i cittadini a finanziare le religioni altrui. Ma si rende protagonista di una vera beffa”, spiega il presidente Vincenzo Donvito. “Se si va a vedere infatti il dettaglio delle spese dello Stato si scopre che, per esempio, nel 2002 un terzo dei cento milioni di euro che i cittadini hanno dato allo Stato sono serviti per ristrutturare beni culturali di proprietà, guarda caso, della Chiesa cattolica.

Che dire? Non molto. La conclusione e’ la solita: date sostegno alle associazioni come l’UAAR. Non otterrete un gran risparmio fiscale, ma sicuramente contribuirete per una società migliore.

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